Faccia a faccia con il presidente della Corte costituzionale Gaetano Silvestri

Faccia a faccia tra i presidenti dei Consigli delle Regioni speciali ed il presidente della Corte costituzionale, Gaetano Silvestri. Nel corso dell’incontro, che si è svolto alla presenza del Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, del Presidente dell'Assemblea Regionale del Trentino- Alto Adige, Diego Moltrer, del Presidente dell' Assemblea Regionale del Friuli-Venezia Giulia, Franco Iacop, del Vice-Presidente dell'Assemblea provinciale di Bolzano, Roberto Bizzo, si è affrontato il tema delle riforme istituzionali. In particolare, ci si è soffermati sulle norme che rivedono il Titolo V della Carta e che toccano le competenze delle Regioni.

“Silvestri – informa una nota diffusa – ha affermato che la specialità è un fatto e non è frutto di una volontà politica mutevole nel tempo. Essa si basa su elementi storici stabili che non possono essere disconosciuti, tanto meno da fatti contingenti. In senso più ampio, il regionalismo deve essere cooperativo e basarsi sul metodo della negoziazione ragionevole con lo Stato, secondo il principio della leale collaborazione”.

In tale contesto – ha aggiunto – le Commissioni paritetiche Stato-Regione per l'attuazione degli Statuti speciali sono molto importanti e il loro lavoro dev'essere più incisivo e maggiormente considerato, anche per far sì che l'esercizio della specialità possa evolversi adeguandosi al mutare delle condizioni specifiche del Paese e dei singoli territori”.

Iacop, anche a nome delle altre Regioni, ha ricordato che l'Autonomia rientra nei principi fondamentali della Costituzione e che il principio della sussidiarietà, il regionalismo e le autonomie territoriali e locali sono espressamente previsti dal Trattato di Lisbona e sono artefici delle politiche nazionali ed europee. Ha inoltre manifestato la necessità che il disegno di riforma della Costituzione attualmente in discussione preveda l'introduzione di una espressa "clausola di salvaguardia" degli Statuti speciali, in grado bilanciare la clausola di supremazia dello Stato; per le questioni di carattere finanziario è indispensabile prevedere che le relazioni finanziarie con lo Stato si basino su una clausola pattizia costituzionalizzata, così da evitare i sempre più ricorrenti interventi dello Stato con legge ordinaria che, di fatto, violano i principi costituzionali della specialità e impediscono alle Regioni di esercitare compiutamente le proprie competenze primarie.