Struttura organizzativa del Comune e cariche dirigenziali. La Uil: basta con l’immobilismo

Riorganizzazione amministrativa. Razzionalizzazione delle risorse. Tutto per rendere più efficiente e meno dispendiosa la macchina comunale. Il segretario Aziendale Emilio di Stefano e il segretario provinciale Giuseppe Calapai della UIL F.P.L. -Federazione Poteri Locali- puntano il dito contro la struttura organizzativa di Palazzo Zanca. Il sindacato ha già più volte segnalato, nel corso dei primi incontri con l’amministrazione, l’urgenza e la necessità di affrontare la problematica relativa alla struttura dell’ente.

“Ancora oggi è in vigore la struttura Organizzativa che prevede otto Macro Aree con cinquantuno posti Dirigenziali, che nel tempo sono aumentati con l’istituzione di Unità di progetto, malgrado una Nuova Struttura sia stata approvata con una delibera del 2010”. Quest’ultima delibera è rimasta però inapplicata ed è stata successivamente rimodulata al tempo del commissario Luigi Croce, “che ridusse le strutture dirigenziali a venticinque” – praticamente tagliando del 50% – con le delibere commissariali n.° 247 del 5/4/2013 e con l’ultima del 23/5/2013 n° 442, nel cui punto 3 veniva specificato che “la nuova struttura organizzativa dovrà avvenire entro cinque mesi dalla sua adozione”.

La nuova delibera assegnava, dunque, cinque mesi di tempo per la compiuta applicazione. Sarebbe dovuta essere applicata, dunque, entro i primi di settembre. Un argine di tempo maggiore, però, potrebbe venire dalla delibera G.M. n. 584 del 9 agosto 2013, che prende in carico delle modifiche da attuare alla precedente delibera commissariale e si riserva di valutare l’opportunità o meno di alcune proposte. Un eventuale dilatazione dei tempi di applicazione, però, spaventa il sindacato. Un ulteriore rinvio sarebbe, per Di Stefano e Calapai: “ il peggior segnale che l’ Amministrazione potrebbe dare ai cittadini, dal momento che resterebbe nel solco di quell'immobilismo che la città ha subito per anni e il sindacato sempre denunciato”.

I sindacalisti ricordano che i dipendenti aspettano risposte certe sulla restituzione delle risorse trattenute sul salario accessorio degli anni 2010 e 2011, oltre alla definizione della contrattazione per gli anni 2012 e 2013 senza nessuna ulteriore penalizzazione e con le necessarie risorse per garantire parità di trattamento al personale a tempo determinato. “A tutte le Amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni – spiegano Di Stefano e Calapai – abbiamo chiesto di superare questa situazione di stallo, che mentre non permette di completare la struttura riconoscendo la funzione dei "quadri" e formalizzando l'istituzione delle posizioni organizzative, mantiene numerosi incarichi dirigenziali ad interim senza nessuna garanzia di efficienza dei servizi ed esponendo al contempo l'Ente a costi certamente eccessivi”. (Eleonora Corace)