Un Polo di Sviluppo nell’area della Fiera, il Consiglio comunale prepara una proposta per l’amministrazione

Oltre 50mila metri quadri in una porzione di territorio con caratteristiche uniche: nel centro della città, lungo il litorale, con un paesaggio tra i più suggestivi al mondo e ben servita dai sistemi di mobilità urbana. Si tratta dell’area della Fiera di Messina, ormai ex Fiera, luogo simbolo di una Messina che non c’è più ma che potrebbe reinventarsi proprio partendo anche da lì. In un ottica di proiezione futura dello sviluppo di un territorio cittadino, ancora oggi troppo sperato e mai concretamente attuato, sarebbe d’obbligo considerare le potenzialità dell’area che ha ospitato le varie edizioni della Fiera Campionaria di Messina.

E’ partito da queste considerazioni il consigliere comunale Udc Mario Rizzo che ha preparato una proposta che sarà inserita nei punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del prossimo giovedì. Per Rizzo, che ha trovato l’appoggio di tutti i gruppi consiliari rappresentati a Palazzo Zanca, dal centrosinistra al Pdl fino al gruppo Cambiamo Messina dal basso, l’area, di pertinenza dello Stato e gestita dall’Autorità Portuale di Messina, presenta una vocazione prettamente turistica, culturale e commerciale e si presta per qualsiasi attività volta allo sviluppo e alla valorizzazione delle attività produttive della città e dell’interland. Ecco com’è nata l’idea di proporre la creazione in quella zona un Polo di Sviluppo Multifunzionale, una sorta di città dentro la città.

Secondo l’esponente Udc realizzando o adeguando le strutture già esistenti si potrebbero sviluppare numerose attività come il turismo congressuale con servizi diretti al settore promozionale turistico della città, con particolare attenzione al “WorkShop Turistico”. Eventi commerciali e saloni espositivi con spazi interni ed esterni adibiti alla proposta artigianale e commerciale delle risorse produttive locali, mercato cittadino, start-up per i giovani, con adeguamenti strutturali per ospitare direttamente nuove imprese ad elevato contenuto innovativo e tecnologico. Ci sarebbe spazio anche per attività d’intrattenimento, dunque strutture ricreative di alto livello e sintonia con la vocazione territoriale, come quelli caratterizzati dai giochi d’acqua: i cosiddetti “AcquaPark”, attività culturali, come un nuovo teatro e sistemazione dell’Arena per gli eventi musicali all’aperto, attività gastronomiche messinesi, strutture idonee per ospitare i prodotti alimentari, dolciari e gastronomici caratteristici della produzione nobile messinese al fine di creare non solo una mera attività commerciale, ma soprattutto una vera promozione nazionale ed internazionale degli stessi, grazie alla multifunzionalità del Polo. Una parte si potrebbe destinare a spazi per uffici direziona riservati ad aziende private per realizzare luoghi idonei per la funzione di gestione e rappresentanza e infine un parco urbano moderno, cioè un’area riservata esclusivamente alla connettività tra la città ed il Polo stesso con elementi naturali di verde mediterraneo.

Se la proposta verrà approvata dal Consiglio Comunale si chiederà al Sindaco e all’Amministrazione diattuare tutte le iniziative immediate e possibili per convocare una Conferenza dei Servizi con gli Enti preposti e vincolati all’area ex Fiera con l’obiettivo per il Comune di Messina di ottenere dall’Autorità Portuale la concessione pluriennale per la gestione diretta e programmatica del futuro di questa porzione di territorio cittadino, ottenibile in quanto, quest’ultima, non strettamente connessa con le attività legate alla portualità, Inoltre, scopo di tale iniziativa è quella di garantire dalla Regione Siciliana un adeguato finanziamento per rendere idonei gli spazi e le strutture ospitanti il nuovo Polo di Sviluppo Multifunzionale.

Tutto ciò rappresenterebbe per il Comune di Messina l’opportunità di trarre un enorme vantaggio economico dalla gestione del Polo grazie alla concessione onerosa a privati dell’utilizzo di tale area rinnovata. Si realizzerebbero anche concrete opportunità di sviluppo occupazionale e sociale per la comunità, sia nel privato per le nuove iniziative imprenditoriali, che nel settore pubblico per la gestione delle aree stesse tramite personale competente e a tale scopo si potrebbero utilizzare non solo il personale dell’Ente Fiera in liquidazione ed in atto senza retribuzione da circa 20 mesi, ma impiegare anche altre diverse e specifiche unità lavorative mediante bando pubblico.