Il Tar dà ragione a Magistri: Crocetta non doveva rimuoverlo dall’Asp

Negli scontri al Tar tra l’ex commissario dell’Asp 5 Manlio Magistri e il governatore Crocetta, finora le vittorie sono andate tutte al primo. Dopo aver dato ragione a Magistri sulla vicenda della chiusura del punto nascita dell’ospedale di Barcellona, i giudici amministrativi hanno assegnato un altro punto all’ex commissario, con la sentenza depositata ieri, riportando teoricamente in sella all’Asp il dirigente sanitario. Il Tar di Catania ha infatti accolto il ricorso presentato a gennaio da Magistri attraverso l’avvocato Silvano Martella, contro il provvedimento di revoca dalla carica di commissario.

Il Tar quindi ha revocato la rimozione di Magistri dalla guida dell’Asp 5, disposta, all’inizio solo “a mezzo stampa” dal governatore a gennaio, e notificata all’interessato pochi giorni dopo.

Come si ricorderà infatti, a gennaio, Crocetta, appresa la notizia che il Comune di Barcellona aveva presentato ricorso al Tar contro la chiusura del punto nascita, disposta a fine ottobre 2013 da Magistri nell’ambito di un iter avviato due anni prima, concordato e condiviso con l’assessore regionale alla sanità Borsellino, andò su tutte le furie e annunciò la revoca dell’incarico al commissario dell’Asp accusandolo di “eccesso di potere”. Pochi giorni dopo la revoca dell’incarico divenne ufficiale e al posto di Magistri venne nominato un altro commissario, Giovanni Migliore.

Il decreto di revoca dell’Assessore Regionale n. 45/2014 del 21 Gennaio 2014 riporta queste motivazioni: non avere lottato gli sprechi della spesa farmaceutica, per la criticità nell’ambito della sanità veterinaria, per effetto del Decreto del TAR di Catania sul ricorso n. 81/2014 del Comune di Barcellona (sulla vicenda dei punti nascita e per la quale il Tar aveva fissato l’udienza il 30 gennaio).

Nel ricorso al Tar contro la rimozione, presentato dall’avvocato Silvano Martella si rilevava come Magistri “nominato Commissario straordinario nel luglio 2012 non sia stato mai oggetto di censura e/o critica da parte dell’Amministrazione regionale di riferimento”. Il provvedimento era stato preso da Crocetta in seguito alla notizia del ricorso presentato dal Comune di Barcellona sulla soppressione del punto nascita, voluta, nei tempi e nei modi, dalla stessa Regione e che il dottor Magistri si era limitato a disporre in virtù del suo ruolo di commissario dell’Asp.

La delibera n°3499 con la quale a fine ottobre 2013 Magistri disponeva la chiusura del punto nascita di Barcellona e l’accorpamento con quello di Milazzo era la conclusione di un iter avviato nel 2011 dalla Regione e che aveva portato a due decreti assessoriali, l’ultimo dei quali, datato 8 marzo 2013 firmato dall’assessore Lucia Borsellino. La stessa giunta inoltre il 28 marzo con una delibera fissava a 42 il limite dei punti nascita nell’isola, senza inserire Barcellona. Insomma, Magistri nel disporre la soppressione si limitava ad eseguire le direttive della Regione.

Nonostante ciò il governatore, appresa la notizia che il sindaco di Barcellona, Maria Teresa Collica, vicina politicamente a Crocetta, si era rivolta al Tar, decise di rimuovere con urgenza il commissario, sostituendolo con Migliore. Nel frattempo, a fine gennaio, sul caso del punto di nascita il Tar ha confermato le ragioni della chiusura, anche in seguito ad un’ispezione dei Nas nel reparto. I giudici amministrativi hanno dato ragione all’ex commissario dell’Asp, confermando la soppressione del punto nascita di Barcellona e la legittimità del provvedimento.

Dopo aver incassato la prima vittoria in Tribunale, adesso Magistri ne registra un’altra, perché ieri il Tar di Catania, ha disposto l’annullamento dei decreti di revoca del commissariamento, n. 45/2014 e n. 46/2014 del 21 gennaio 2014.

“Ritenuto che il carattere fiduciario dell’incarico revocato non giustifica l’adozione di un provvedimento, per altro non motivato da ragioni di urgenza, in violazione delle garanzie procedimentali- scrivono i magistrati, Cosimo Di Paola, presidente, Francesco Brugaletta, e Pancrazio Savasta,consiglieri- Ritenuto che il ricorso presenta profili di fondatezza va accolta la domanda di sospensione dei provvedimenti impugnati, fissa per la trattazione di merito del ricorso l'udienza pubblica del 25.9.2014”.

Il Tar di Catania quindi, in linea di principio “rimette in sella” Magistri, ma occorre capire quali saranno i passaggi successivi. Crocetta infatti, dopo aver rimosso Magistri il 21 gennaio e nominato Migliore commissario straordinario, ha, il mese scorso, disposto le nomine dei direttori generali, indicando Sirna alla guida dell’Asp di Messina. La vicenda quindi si fa ingarbugliata.

E’ vero, i giudici hanno dato ragione a Magistri che sosteneva di aver eseguito solo direttive regionali, ma l’ex commissario ritiene anche di essere stato rimosso per ragioni diverse rispetto a quelle ufficiali, legate a logiche più politiche che burocratiche e questo è un ostacolo che nessuna sentenza può eliminare. Le ragioni politiche, e nello specifico, quelle che hanno spinto Crocetta a revocare l’incarico in poche ore, hanno un peso maggiore rispetto a quelle giuridiche e sarà scontro ancora a lungo.

Rosaria Brancato