Accorinti bis: Signorino resta, ma dal 2013 fuori 5 assessori. Dentro la giunta la vera rivoluzione

Il rimpasto di giunta è pronto ad essere ufficializzato in conferenza stampa, con i nomi che Tempostretto.it ha anticipato ieri (VEDI QUI). Il sindaco Accorinti ha deciso di investire del ruolo di assessore Luca Eller Vainicher, e Daniela Ursino . Escono dall’esecutivo di Palazzo Zanca Patrizia Panarello e Tonino Perna. Dopo una lunghissima riunione di giunta, iniziata nel pomeriggio e terminata dopo la mezzanotte, Guido Signorino – sino al primo pomeriggio dato ufficialmente in partenza – è stato riacciuffato per i capelli. Resterà assessore ma perderà sia la delega al bilancio che il ruolo di vice-sindaco.

L’Accorinti bis conterà, dunque, su 2 nuovi assessori, ma dal 2013 ad oggi sono già 5 gli assessori sostituiti. Il primo a lasciare Palazzo Zanca fu l'assessore alla cultura Sergio Todesco, dimessosi ad ottobre del 2013 per andare ad assumere l’incarico di direttore della Biblioteca regionale. Al suo posto subentrò il professore universitario Tonino Perna, oggi tra gli esclusi del rimpasto. Nel dicembre del 2014, si dimise anche l'assesore alle Politiche del Mare Filippo Cucinotta, costretto a ad abbandonare l’incarico pubblico perché incompatibile con la sua attività di ricercatore universitario. Per sostituire Il più giovane della sua giunta, nel gennaio 2015, il sindaco Accorinti aveva scelto Elio Conti Nibali, che tuttavia – tra mille polemiche – rinunciò all’incarico, a causa del dissenso pubblicamente manifestato dal movimento “Cambiamo Messina dal Basso”.

Dopo il “caso” Conti-Nibali scoppiò improvvisamente e inaspettatamente, alla vigilia di Ferragosto, anche la “grana” Mantineo . L’allora assessore alle Politiche sociali scrisse una lettera di fuoco, puntando il dito soprattutto conto il segretario/direttore generale Antonio Le Donne, che alla fine gli costò il posto in giunta. La poltrona che sin dal 2013 fu dell’ex presidente del Cesv da fine agosto del 2015 è occupata dall’assessore Nina Santisi.

L’addio turbolento di Mantineo consegnò per la prima volta all’opinione pubblica l’immagine di una giunta che non era così compatta nelle azioni ed unita nello spirito come avevano voluto far credere sindaco ed assessori sin dal loro insediamento.

Una nuova scossa all’interno della giunta si sta verificando adesso, con il declassamento di Guido Signorino. Nei quasi tre anni di amministrazione, il professore di economia non è stato solo un “semplice” assessore ma il vicesindaco, al quale tutti – dentro e fuori Palazzo Zanca – riconoscevano il ruolo di guida tecnica e politica, in supporto al ruolo di guida spirituale assunto da Accorinti. Per molto tempo, Signorino è stato l’uomo cardine della giunta Accorinti, con in mano le deleghe scottanti al bilancio ed alle partecipate e con in capo la responsabilità di fare da cerniera tra una giunta presentatasi come rivoluzionaria e fuori dai vecchi schemi ed un Consiglio comunale a larga maggioranza espressione dei partiti tradizionali. L’attività amministrativa di Signorino è stata a lungo elogiata e considerata straordinaria, nell’impegno e nei risultati, ma poi – a causa delle continue difficoltà economiche del Comune – qualcosa si è rotto. Il vice-sindaco è via via diventato agli occhi dei suoi colleghi, di Le Donne e del sindaco prima il principale indiziato e poi, evidentemente, l’unico colpevole dei problemi finanziari di Palazzo Zanca, acuitisi soprattutto negli ultimi mesi per la mancata approvazione del bilancio di previsione 2015.

Già in coincidenza dell’arrivo a Messina degli esperti/badanti del Centro Studi Enti Locali, oltre al commissariamento nei fatti del ragioniere generale Antonino Cama, ha iniziato a palesarsi una progressiva esautorazione delle competenze specifiche di Signorino. Non è un caso che le politiche finanziarie del Comune saranno adesso trasferite proprio nelle mani di Eller Vainicher, cioè il super esperto toscano che ha seguito da vicino l’operazione del riaccertamento straordinario dei residui e la redazione del bilancio previsionale 2015, recentemente approvato in giunta, e ha dettato la linea da seguire durante il caos provocato dall’interruzione delle mense scolastiche .

Con il forte ridimensionamento della figura di Signorino, Accorinti mette una croce sul periodo precedente alla vittoria nel ballottaggio del 24 giugno 2013. Dei cinque assessori designati nella prima fase della campagna elettorale oggi è pienamente promosso solo Daniele Ialacqua, mentre sono saltati per motivi diversi Mantineo, Todesco e Panarello. Per Signorino è arrivata una conferma in extremis che suona però come una bocciatura sul campo, visto lo svuotamento delle deleghe subito e la rinuncia forzata del ruolo di vice-sindaco, che sarà ricoperto dall’assessore alla mobilità Gaetano Cacciola . Dei tre assessori designati prima del ballottaggio restano solo il neo-vice-sindaco Cacciola e Sergio De Cola. Come abbiamo visto prima, Cucinotta si è dimesso dopo poco più di un anno dall’inizio del mandato amministrativo.

Dal 2013 ad oggi, i “survivor” (superstiti) sono quindi solo Ialacqua, Cacciola, De Cola e per il rotto della cuffia Signorino. Quattro su otto. Se una rivoluzione in questi quasi tre anni c’è stata è quella interna alla giunta, con un radicale stravolgimento della composizione iniziale.

Danila La Torre