Emergenza rifiuti, 12 automezzi in giro per la raccolta. Ma per Buzzanca potrebbe non bastare: in supporto l’Ato3

«Sono usciti 12 mezzi, pian piano cercheremo di recuperare. Leveremo tutti sacchetti che ci sono per strada, domani ancora ci sarà ancora un po’ di immondizia in giro ma la situazione tornerà lentamente alla normalità». Il commissario liquidatore di Messinambiente Armando Di Maria è fiducioso: nonostante il blocco degli ultimi giorni nella raccolta rifiuti per l’astensione dal lavoro dei dipendenti, la città uscirà dall’emergenza in tempi relativamente brevi. La “schiarita” arriva con il buio della sera: intorno alle 21, infatti, il personale della società partecipata, dopo l’incontro mattutino con i vertici dell’azienda, durante il quale è stato trovato un accordo sulla questione delle vaccinazioni, ha deciso di riprendere servizio. Che però non è ancora ai livelli massimi di efficienza. Alcuni problemi, come spiegato infatti dalla segretaria della Fp Cgil Clara Crocè, sono legati al mancato funzionamento dei mezzi: «Di recente ne sono stati acquistati tre – afferma la sindacalista – sono del 2002, e uno è già guasto, non può effettuare servizio». La raccolta, dunque, procede a singhiozzo. Questa mattina, intanto, i sindacati faranno il punto della situazione durante la conferenza stampa convocata all’autoparco. La decisione dei dipendenti, tuttavia, sembra non aver convinto del tutto il primo cittadino, che in serata, infatti, proprio quando una parte degli automezzi è tornata in circolo, ha predisposto un’ordinanza sindacale con cui ha dato mandato all’Ato3, nel caso in cui il lavoro di Messinambiente si riveli insufficiente, di intervenire in supporto. Una decisione che di certo scatenerà la reazione di lavoratori e sindacati, soprattutto se ciò dovesse avvenire facendo ricorso ad “esterni”. Una possibilità fatta chiaramente intendere anche dal primo cittadino che, sempre su Twitter, ha commentato: «Non tollereremo ritardi nella raccolta dei rifiuti in caso di interruzione senza validi motivi non esiteremo a far ricorso a ditte esterne». (ELENA DE PASQUALE)