Via il vecchio, dentro il nuovo: l’Atm mette in vendita 31 bus acquistati tra il 1990 e il 2000

Nell’operazione di rinnovo dell’Atm non ci sono solo gli acquisti e gli investimenti per portare in azienda nuovi mezzi, il restyling del parco macchine passa anche dal mettere alla porta ciò che non serve più. Ecco che allora l’Atm ha deciso di alienare 31 mezzi. Lo ha messo nero su bianco il direttore Giovanni Foti nel documento esitato dall’Ufficio gare e appalti dell’azienda trasporti che porta in oggetto la “richiesta di offerta per la procedura di alienazione di 31 autobus”. Nell’atto, che verrà inviato alle aziende che vorranno presentare un’offerta, si legge che l’Atm ha già acquisito i nulla-osta comunali e regionali dei 31 mezzi da alienare che ad oggi fanno parte della propria flotta veicolare ed ha già individuato alcune aziende operanti nel settore che potrebbero essere interessate all’acquisto degli autobus da rottamare. Le ditte interessate potranno presentare la propria offerta entro e non oltre le ore 12 del 26 settembre presso il Protocollo Generale di Atm, negli uffici al terzo piano della palazzina di via La Farina. Nel dettaglio si tratta di sette Iveco 480 del 1991, tre Iveco Daily del 1994, quattro Breda 240 del 1998, diciassette Cacciamali del 2000-2001. Il direttore specifica inoltre che «la richiesta è finalizzata solamente all’acquisizione da parte di Atm della conoscenza in ordine alle potenzialità di mercato e conseguentemente delle imprese potenzialmente interessate, non dando origine in alcun modo a qualsivoglia diritto all’affidamento dei servizi». In base alle offerte che perverranno, dunque, si sceglierà quella più conveniente. Quindi a questo punto non resta che attendere queste settimane per vedere se l’Atm riuscirà a “vendere” i 31 mezzi, ovviamente datati e inutilizzabili.

La stessa azienda che fino a pochi anni aveva toccato il minimo storico, arrivando a giornate in cui riusciva a mettere in strada non più di una decina di mezzi per coprire una città di quasi 250 mila abitanti. Nel 2002 l’Atm contava su un parco macchine di 230 mezzi, mentre nel 2014 se ne contavano solo 95, di cui circa 50 guasti. Quelli funzionanti erano vecchi, l’80% aveva più di dieci anni, tra quelli ce n’erano con ben 27 anni di carriera sulle spalle. Parole scritte nel marzo 2014 dai revisori dei conti dell’Atm in un pesantissimo documento con cui l’organo contabile bocciava, senza se e senza ma, il bilancio 2012 e in generale la gestione dell’azienda trasporti.

Oggi l’Atm ha intrapreso un percorso diverso, in questi due anni ha acquistato prima 15 bus torinesi, che seppur datati consentirono all’inizio di ricominciare a macinare chilometri, poi altri 9 dall’azienda trasporti di Milano. Nel dicembre dello scorso anno si festeggiarono i primi veri nuovi bus acquistati da Atm, i 17 mezzi rossi che ormai i messinesi si sono abituati a vedere sulle strade. Adesso in cantiere c’è già un altro investimento che entro il prossimo anno porterà altri 26 mezzi. Un parco mezzi che si rinnova. Dunque via i 31 bus che non servono più.

Francesca Stornante