Il Comune stoppa un "grattacielo", ma poi scorda di presentarsi al Tar...

Il Comune stoppa un “grattacielo”, ma poi scorda di presentarsi al Tar…

Rosaria Brancato

Il Comune stoppa un “grattacielo”, ma poi scorda di presentarsi al Tar…

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sabato 13 Luglio 2013 - 06:01

Il Comune dapprima dice no alla concessione per costruire al rione Avignone ma poi "dimentica" di costituirsi in giudizio al Tar e l'impresa ottiene la sospensione del provvedimento. Per la nuova amministrazione c'è però ancora tempo per intervenire.

Il Dipartimento attività edilizie non autorizza un’impresa a realizzare un complesso nell’area del quartiere Avignone, la ditta ricorre al Tar, ma il Comune non si presenta in giudizio, così il giudice amministrativo sospende il divieto e spiana la strada ai lavori. Morale della favola, per un errore, una dimenticanza, una superficialità dello stesso Comune che aveva detto no ad una nuova costruzione, un palazzo di 21 piani, i cantieri apriranno quanto prima, con il placet della Sovrintendenza.

A presentare ricorso al Tar di Catania era stata la ditta Salvatore Galia, per contestare il provvedimento emesso nel febbraio dello scorso anno dal Dipartimento attività edilizie con il quale veniva negata la concessione edilizia per costruire il fabbricato nell’area del vecchio rione Avignone, là dove Sant’Annibale di Francia aveva cura dei più poveri e degli ultimi. L’impresa aveva presentato richiesta di concessione in base alla legge regionale 6/2010, che consente di costruire anche in deroga a quanto previsto dal Prg. Secondo i dirigenti dell’ufficio di Palazzo Zanca però, norma alla mano, la legge non si applica per le zone A: parti del territorio interessate da complessi edilizi o agglomerati urbani che rivestono carattere storico-artistico di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese e aree circostanti che possono considerarsi parti integranti degli agglomerati stessi”.

Il Dipartimento ha quindi negato, in base alla legge 10 del ’91, la concessione edilizia per tutelare l’area interessata, il rione Avignone ed ha detto no ad un edificio, che secondo il progetto, avrebbe dovuto raggiungere i 21 piani. Contemporaneamente però la Sovrintendenza ha dato parere favorevole allo stesso progetto, non ravvisando, a quanto pare, elementi che potessero impedire l’autorizzazione alla concessione. Anche in virtù di questo parere l’impresa ha quindi deciso di ricorrere al Tar di Catania chiedendo la sospensione del provvedimento di diniego della concessione. Il fatto paradossale è che lo stesso Comune che aveva dato lo stop ai lavori non si è presentato in giudizio……

Non si conoscono i motivi che hanno spinto Palazzo Zanca a non spiegare le motivazioni che avevano negato il via libera alle ruspe in una zona di particolare importanza storica e valenza simbolica, ma le conseguenze sono state immediate perché il Tar ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato sia in base a precedenti sentenze che in base ai profili evidenziati dalla Sovrintendenza che ha espresso parere favorevole.

Ritenendo quindi che sussiste al momento un danno grave per l’impresa (che non ha potuto avviare i cantieri) ha sospeso il provvedimento del Comune, fissando l’udienza per novembre 2014. Tra oltre un anno è chiaro che i lavori saranno in fase avanzata e sarà di gran lunga più difficile per Palazzo Zanca spiegare perché non ha dato la concessione, salvo poi dimenticarsi di difendere la decisione presa. Il Comune è stato inoltre condannato a pagare le spese legali.

Insomma, dal punto di vista dell’amministrazione non solo non è riuscita ad evitare il “danno” ma si è beccata anche la “beffa”. Spetterà adesso agli uffici comunali ed alla nuova giunta Accorinti recuperare il tempo perduto e mettere una toppa agli errori, trovando una soluzione per evitare che prevalga, ancora una volta, la logica del mattone ad ogni costo.

Rosaria Brancato

18 commenti

  1. scorda, oppure –ha fatto finta di scordare–??

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  2. tanto ormai è la logica dei DISOCCUPATI ad ogni costo !! per evitare discutibili operazioni imprenditoriali occorre fare diventare appetibile il territorio per “altro”….. ma cara redazione a Messina non ci sono aree dove programmare attività , zone per manifatturieri , per sfruttare la risorsa mare …. aree per mercati all’ingrosso… e quindi si fa MATTONE A GO GO !! eppure non ci vorrebbe tanto solo invece di chiacchiere e demagogie FATTI FATTI FATTI

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  3. ART.21 COSTITUZIONE. Da decenni la nostra Sovrintendenza partecipa con i suoi tanti SI alla devastazione della Urbs Messana, il nostro centro storico, sono a testimoniarlo le sopraelevazioni, i cui prospetti gridano allo scandalo architettonico, le altezze in disprezzo della tradizione urbanistica di città ad anfiteatro, che abbiano rubato lo splendido paesaggio dello Stretto di Messina ai messinesi a ai loro visitatori, mi riferisco in particolare ai fabbricati lungo le nostre circonvallazioni, con lo scempio massimo di quelli a ridosso del belvedere di Cristo Re, impedendo allo squardo di non liberarsi più dolcemente a volo di uccello sul Duomo e poi sulla Falce, ma sui cessi e cucine di quegli obbrobri, quale tradimento maggiore si possa immaginare per degli architetti, parlo di quelli della Sovrintendenza e dei loro insipienti rappresentanti dell’Ordine di allora. Oggi devo dare atto all’Ordine degli Architetti di un cambiamento culturale, purtroppo ancora lontano tra gli ingegneri, ancora alla mercè degli AMA TRAVAGGHIARI AMA TRAVAGGHIARI. Esempio di questo cambiamento culturale, che debba investire gli oscuri architetti della Sovrintendenza, è la manifestazione di ieri sera, cui ho partecipato, “ ARCHINOTTE 2013 ”, giunta alla sua terza edizione. L’evento, poco pubblicizzato, ha avuto lo stesso un grandissimo successo di pubblico messinese, si è svolto nella EX Fiera di Messina, finalmente restituita alla città. Questa edizione l’Ordine degli Architetti ha inteso dedicarla alla necessità di ristabilire il connubio che animi questi particolari professionisti tra Arte e Architettura, per sensibilizzare la città affinché questo spazio riqualificato possa essere destinato a “Città della Cultura”. Somigliare alla Ravenna del mio nipotino padano, capitale europea della cultura, sarebbe un sogno, REALIZZIAMOLO. L’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele e il coro del Cilea, oramai messinese a tutti gli effetti, ci hanno dedicato pezzi emozionanti nello splendido scenario dello Stretto, non lasciamo che gli zalli ci derubino di questo nostro patrimonio, ricchezza anche economica delle genti di Messina.

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  4. il grattacielo sarà destinato alla nidificazione e sicuramente per questo che la signora degli uccelli non ha denunciato nessuno

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  5. è il caso di dire: complimentoni! per la tempistica.

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  6. Ma che bel commento.

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  7. ma come mai il Comune di Messina, il Dirigente dell’avvocatura comunale, il commissario Croce, tutto il collegio di difesa, gli avvocati interni all’avvocatura (che percepiscono l’alta professionalità) non si sono costituiti in giudizio davanti al TAR per questo importante intervento, e invece si costituiscono e spesso si accaniscono contro chi ha fatto, per necessità, un bagno abusivo (pochi metri quadrati). Il dubbio rimane ed a pensare MALE si fa peccato, anche se spesso si indovina. VIVA L’ITALIA

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  8. Non capisco quale sia lo scandalo di costruire un palazzo di 21 piani a Messina. Meglio il grattacielo che le baracche. Premesso che non conosco il progetto e posso solo augurarmi che sia un bell’edificio. Avrei compreso l’agitazione se fosse stato realizzato sulle colline, ma in pieno centro edificare un immobile moderno come migliaia di altri nel mondo civilizzato… Ma che diammine !!! Possibile che dobbiamo sempre pensare in piccolo da pusillanimi perchè a Messina nulla si può e si deve fare se non baracche ed abusivismo?

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  9. ma a nessuno interessa cosa fare di quell’area dell’ex mercato di via la farina utilizzato come parcheggio a dir poco vergognoso?

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  10. Giovanni Ragusa 13 Luglio 2013 12:35

    Era il grattacielo di la spina…? Andrá avanti
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  11. Io intanto cercerei il responsabile al comune e lo liquiderei all’istante…perchè come sono altrettanto celeri nel presentare le motivazioni alla bocciatura di un ricorso alla ZTL..credo che dovrebbero, quantomeno, essere altrettanto celeri con queste cose…sempre che il loro limite non sia un ricorso a multa…

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  12. Se abbiamo votato Renato Accorinti e’ stato anche per evitare ulteriori cementificazioni selvagge.
    Se il nuovo Sindaco non blocca queste nefaste iniziative,favorendo piuttosto gli interventi di restauro e di riqualificazione del l’esistente, ebbene e’ proprio vero che per Messina non c’è più nulla da fare!

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  13. Non conoscendo NULLA del progetto e nemmeno del suo iter ” burocratico” non mi permetto di azzardare opinioni sulla opportunità dell’opera. Tuttavia, il mio interesse per la PNL e’ stato “sollecitato ” ed incuriosito da una frase, apparentemente innocua e marginale presente all’interno dell’interessante articolo, che riporto testualmente : ” ..AVIGNONE, la’ dove Sant’Annibale di Francia aveva cura dei più poveri e degli ultimi “. Senza voler fare a tutti i costi la esegesi del testo, credo sia interessante approfondire il messaggio più o meno subliminale che la lettura del pezzo provoca nel ” cervello” dei lettori di Tempostretto. È’ indubbio infatti che si voglia utilizzare l’effetto retorico della ” contrapposizione” tra il Santo che aiutava i poveri e gli “spregevoli” avidi imprenditori che vogliono speculare costruendo un grattacielo di 21 piani nel vecchio ” suggestivo borgo monumentale”.. Bla bla bla… Questi innocenti ” lapsus freudiani” apparentemente innocui sono rivelatori però a mio giudizio di un male subdolo ma diffusissimo , pericoloso perché ” metabolizzato” ed introiettato nei nostri inosidabili “valori culturali ” che però tradiscono il sospetto e la diffidenza verso l’imprenditore , il mercato, i ” grattacieli” mentre di converso si intuisce l’apprezzamento per il sacrificio, la sofferenza, l’elemosina, l’obolo…per i più poveri e gli ultimi. Per superare l’immobilismo, la lamentela continua e l’addebito delle colpe sempre agli altri…Oggi si impone un cambiamento forte, una” rivoluzione “prima di tutto culturale che passa, consentitemi anche attraverso queste semplici e serene “osservazioni” critiche NON SI CAMBIA IL MONDO ESTERNO SE NON SI CAMBIA SE STESSI.

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  14. Già, ma che problema c’è a costruire un palazzo di 21 piani a Messina? in pieno centro realizzare un fabbricato moderno, antisismico,in verticale, consumando poco suolo e riqualificando la zona circostante, oggi ridotta ad un letamaio.
    Il quartiere AVIGNONE, la’ dove “Sant’Annibale di Francia aveva cura dei più poveri e degli ultimi”, oggi è un’area degradata, piena di residui di baracche, immondizia e sporcizia. Andate a vederla…
    Meglio il grattacielo che le baracche. Meglio il grattacielo che continuare ad edificare sulle colline che franano verso valle (vedi Gravitelli, Tremonti, Poggio dei Pini, etc.)
    Perchè in questa città non si può far nulla e si è sempre invidiosi di chi fà qualcosa?
    La Soprintendenza si sarà pronunciata evidentemente anche per la fruizione delle vestigia storiche presenti, oggi purtroppo, immerse nelle erbacce e nella sporcizia.
    E’ meglio non fare mai nulla, vero?

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  15. grazie, ci ho pensato tanto 😀

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  16. Ma figuriamoci se il nostro nuovo sindaco e tutti i suoi seguaci permetteranno mai un’opera come questa… Ora cosa si inventeranno la maglietta NO AL GRATTACIELO? Ma che ne facciano cento di grattacieli, che aprano centinaia di cantieri, questo da lavoro… Io sono stufo di gente che impone la staticità sono stufo di una città che allo stato attuale è la peggiore d’Italia in ogni ambito… Si ai grattacieli al ponte e a tutto quello che può rendere questa città moderna migliore e bella… Non me ne frega un cavolo dei forti e delle scalinate il progresso è ben altro e noi siamo indietro anni luce.. Chi vuole la natura è ha idee bucoliche se ne vada a stare in campagna…

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  17. Ma che bel commento!!!
    Al riguardo ti ha già risposto qualche anno fa(1972)un signore di nome Adriano Celentano:
    “Per la tua mania
    di vivere
    in una città
    guarda bene come “cià” (ci ha)
    conciati la metropoli.
    Belli come noi
    ben pochi sai
    ce n’erano
    e dicevano
    quelli vengono dalla campagna.
    Ma ridevano,si spanciavano,già sapevano
    che saremmo ben presto anche noi diventati come loro.
    Tutti grigi
    come grattacieli con la faccia di cera
    con la faccia di cera
    è la legge di questa atmosfera
    che sfuggire non puoi
    fino a quando tu vivi in città.
    Nuda sulla pianta
    prendevi
    il sole con me
    e cantavano per noi
    sui rami le allodole.
    Ora invece qui
    nella città
    i motori delle macchine
    già ci cantano la marcia funebre.
    E le fabbriche
    ci profumano anche l’aria
    colorandoci il cielo di nero che odora di morte.
    Ma il Comune
    dice che però la città è moderna
    non ci devi far caso
    se il cemento ti chiude anche il naso,
    la nevrosi è di moda:
    chi non l’ha ripudiato sarà.
    Ahia. non respiro più,
    mi sento
    che soffoco un po’,
    sento il fiato, che va giù,
    va giù e non viene su,
    vedo solo che
    qualcosa sta
    nascendo…
    forse è un albero…
    …sì è un albero
    di VENTUNO piani.

    per la “maglietta” propongo piuttosto una con su scritto: “NO AL CEMENTO E I CRETINI”

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  18. Allora mi pare che io non ho offeso nessuno nel mio commento dunque ti potevi risparmiare l’ultima frase caro mio o ti viene facile apostrofare le persone tramite tastiera? Dunque non ti permettere più..
    tu fatti la maglietta “NO AL CEMENTO E I CRETINI” io me la faccio “NO AI MEDIOCRI”

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