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Rione Marconi, il luogo degli invisibili e dei dimenticati

Rione Marconi, cuore cittadino a sud della città di Reggio Calabria. Un cuore che pulsa tra il Grande Ospedale Morelli e il viale Europa. Un cuore, però, sofferente da troppo tempo. Accompagnati, da un residente abbiamo girato tra le “palazzine” popolari e le case private registrando un degrado ai limiti della sopportazione umana. Un rione che sembra abbandonato, lasciato a se stesso. Macro discariche, sparse ovunque, impestano l’aria rendendola irrespirabile. Cumuli di rifiuti che in alcuni casi arrivano fino al primo piano. Una situazione drammatica che non lascia spazio all’immaginazione.

Il racconto di Marco

Insieme a Marco (nome di fantasia) ci muoviamo lentamente ascoltando con attenzione ogni sua parola spinta dalla disperazione e dall’angoscia. “Mi sembra di stare in un mondo a parte. Mi sento, ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, dalle forze dell’ordine. Molti di noi sono costretti a stare tutto il giorno lontano per poi rientrare, non senza paura, soltanto la sera.” – ha la voce strozzata in gola Marco, ma continua il suo racconto – “qui la delinquenza è una cosa normale. A volte penso sia l’unico posto nel mondo in cui l’illegalità è diventata legale nell’indifferenza di tuttiE mentre lo dice ci fa notare un paio di motorini che sfrecciano su e giù per la strada più grande. Ai margini del rione è presente anche la scuola elementare Ceravolo naturalmente anche vicino il suo ingresso non manca la discarica di rifiuti.

Il rione degli invisibili

Marco ci riferisce di continui furti, lui stesso ne ha subiti una decina. Ci racconta di notti insonni illuminate dai roghi che bruciano e portano nell’aria, spesso, diossina e marciume; di costruzioni abusive e di una delinquenza “serena” che non ha paura di nascondersi agli occhi delle forze dell’ordine. E ci dice che è stanco, che ha paura, che “scappa” ogni volta che può “noi residenti invochiamo continuamente l’aiuto delle istituzioni, denunciamo regolarmente tutto quello che accade, ma non cambia mai nulla da decenni. Ci sentiamo e siamo trattati come invisibili, è ora che cambi qualcosa per noi.