Al via la mobilità tra tutte le partecipate. Ato3, Feluca ed ex Agrinova trovano sistemazione

Riorganizzazione generale di tutte le società partecipate. Il Comune questa volta ha deciso di fare sul serio. E ha deciso di iniziare dal personale. E’ stata approvata ieri in tarda serata, dopo diverse ore di confronto in giunta, la delibera che dà il via libera alla mobilità tra i lavoratori delle società “figlie” di Palazzo Zanca. Amam, Ato3, Messinambiente, Atm, Feluca, nel calderone ci sono naturalmente tutte. La riunione che ha portato all’approvazione di questa importantissima delibera è stata lunga e travagliata, serrato il faccia a faccia tra il Segretario generale Antonio Le Donne e gli assessori dell’amministrazione Accorinti. Fuori, ad attendere per diverse ore, i tanti lavoratori che aspettavano questo provvedimento con grandissima apprensione. C’erano i 16 ex Feluca che vedono la fine del tunnel dopo anni di oblio e incertezza, c’erano i dipendenti dell’Ato3 che aspettavano notizie sulla loro ricollocazione vista la scadenza fissata al 31 dicembre delle Ato siciliane, c’erano anche i 12 ex Agrinova che dal lontano 2001 sono stati impiegati in vari servizi per conto del Comune e che temevano di restare ancora una volta fuori e senza lavoro. Un piccolo esercito di lavoratori ai quali l’amministrazione Accorinti ha deciso una volta per tutte di dare una risposta concreta e definitiva.

La delibera votata dalla Giunta ieri sera dà alle società partecipate l’input per avviare le procedure di mobilità del personale, in base alle esigenze gestionali e organizzative di ognuna. Le società dovranno tenere conto dei criteri di economicità degli eventuali passaggi dei dipendenti e qualsiasi operazione dovrà comunque essere compatibile con il Piano di riequilibrio decennale che l’amministrazione ha adottato e che in questi giorni riceverà il responso del Ministero. Per questi motivi adesso inizierà una nuova fase di analisi e confronti tra i rappresentanti di tutte le partecipate comunali, già nella delibera è stato fissato per martedì prossimo il primo incontro con i liquidatori di Messinambiente, Ato3 e Feluca, il Direttore di Atm, il presidente dell’Amam. Ogni società avrà poi una settimana di tempo per convocare le assemblee dei soci e presentare il proprio prospetto. Questa delibera, infatti, non stabilisce i dettagli della vasta operazione di riorganizzazione del personale, si tratta di una fase immediatamente successiva che dovrà essere attivata dalle singole società. In ballo ci sono 53 lavoratori Ato3, 16 ex Feluca e 12 ex Agrinova. Per questi ultimi però il percorso sarà un po’ più lungo perché non essendo attualmente alle dipendenze di una società comunale, la loro sistemazione passerà dall’affidamento di alcuni servizi. Per Feluca e Ato3 si spalancano invece le porte delle altre partecipate. In testa ovviamente c’è l’Amam, che finalmente potrà fronteggiare quelle croniche carenze di personale che denuncia da anni, qualcuno transiterà in Atm, sicuramente pochissimi quelli che andranno a Messinambiente, dove il personale attuale è già in esubero e il costo totale del lavoro supera il 50% delle risorse a disposizione. Per loro il passaggio inizierà alla fine del mese di ottobre e andrà avanti fino a novembre inoltrato. A questo punto però ai lavoratori importa poco dove andranno. Era fondamentale raggiungere il risultato, tornare a casa con la certezza di avere un lavoro. Adesso dovrà essere la parte organizzativa, tecnica e gestionale a portare avanti l’iter.

Fondamentale in questo percorso l’azione incisiva e la grande accelerata impressa dal Segretario generale Le Donne. Appena tre giorni fa a Palazzo Zanca c’era stato un po’ di caos perché era saltato fuori che il Dirigente alle Partecipate Riccardo Pagano non volesse firmare questa delibera. Per evitare ulteriori perdite di tempo, Le Donne ha deciso di firmare di suo pugno l’atto poi varato della giunta. Un provvedimento che risponde alla legge di stabilità 2014 che proprio alla mobilità tra le società partecipate o controllate dalle Pubbliche Amministrazioni dedica una corposa parte che va dai commi 563 a 569. In pratica la legge dice che dal 1° gennaio scorso, le società controllate direttamente o indirettamente dalle PA o dai loro enti strumentali possono accordarsi tra di loro per realizzare, anche senza il consenso del lavoratore, processi di mobilità di personale in relazione ai propri fabbisogni.

A questo punto per i lavoratori non resta che attendere. Dagli incontri della settimana prossima si potrà avere un quadro più chiaro, a fine ottobre inizierà questa vasta operazione di mobilità che tira in ballo 81 lavoratori messinesi che hanno tirato un sospiro di sollievo dopo mesi e mesi di attesa.
Francesca Stornante