Capo Peloro, Cucinotta: valorizzare “la grande bellezza” lasciando perdere le grandi opere

Da giorni non si fa altro che parlare di bellezza, de “La grande bellezza” in particolare, il film di Sorrentino, premio Oscar, osannato dai più come un inno patriottico, un simbolo di speranza, la storia di un’Italia che rinasce. Si tratta però soltanto di mistificazioni. Chi ha visto il film, andando oltre la semplice lettura del titolo, ha certamente colto il senso di malinconia trasmesso dal regista. L’Italia di Sorrentino è futile, vuota, per non dire misera. Eppure, i critici “ottimisti” del film, su una cosa hanno ragione, siamo circondati dalla bellezza. Forse è poco curata, poco considerata, ma c’è. Opere dell’uomo e della natura arricchiscono tutta l’Italia e, nella sua dimensione, anche Messina. Il mare è indubbiamente il suo punto di forza e Capo Peloro è senz’altro uno dei luoghi più affascinanti. Tuttavia, la bellezza non rispetta dei canoni oggettivi, occorrono le lenti giuste per vederla e molta cura per mantenerla.

La bellezza di Capo Peloro deve essere percepita e curata e, in questo, tutti sono chiamati a dare il loro contributo, cittadini ed enti competenti. Una cura che passa da piccoli gesti di ordinaria civiltà e da interventi di riqualificazione, non solo di una spiaggia ma di un’intera area urbana. E questo lo sa bene l’assessore alle risorse del mare Filippo Cucinotta. “Io e gli assessori Cacciola e Ialacqua stiamo concordando un piano per risolvere gli annosi problemi di viabilità e di pulizia che affliggono la zona” dice Cucinotta. “L’estate scorsa la situazione era indecorosa”.

“La viabilità è senza dubbio un nodo fondamentale” per l’amministrazione comunale. “In estate, lì si concentra moltissima gente e il parcheggio diventa un problema”. L’intenzione sarebbe di “valorizzare l’area delle ‘torri Morandi’ di Via Pozzo Giudeo per alleggerire il traffico viario con un progetto che richiederà tempi opportuni di finanziamento e realizzazione”.

Si tratta di risistemare l’area delle ‘torri’ convertendola in parcheggio stabile e costruire una nuova strada su terreni da espropriare, consentendo la pedonalizzazione di tutta la zona a mare, quella del Pilone e dell’ex Sea Flight per intenderci. Si potrebbe arrivare a Capo Peloro, lasciare l’auto e poi raggiungere facilmente qualsiasi punto dell’area a piedi”. “Sulla zona ex Sea Flight”, totalmente abbandonata o, tutt’al più, utilizzata nel periodo estivo come parcheggio abusivo, “la questione è molto complessa a causa di una diatriba legale, ma già esiste un progetto del Comune di sviluppo e rilancio”. Inoltre, lo stesso “sindaco mi diceva di voler portare il presidente Crocetta sul Pilone per mostrargli l’area e cercare un supporto economico per i progetti dell’amministrazione”.

“Nel breve periodo”, sostiene Cucinotta, l’amministrazione ha programmato “interventi mirati di cura dell’esistente, sistemazione delle strade e pulizia. Tutto partirà per tempo. Inoltre, martedì ci sarà un incontro con la Capitaneria di porto per mettere a punto una strategia di recupero degli affacci a mare che sono stati abusivamente chiusi, specialmente in Via Dei Due Mari”.

L’assessore, poi, ci tiene aricordare che non si tratta di una spiaggia o di un monumento ma di un pezzo di città che può essere riqualificato attuando un programma trasversale che riguarda tutti gli assessori, il sindaco e gli uffici compenti”. Cucinotta non parla di “grandi opere”, anzi. “Il termine ‘grandi opere’ ci ricorda brutte disavventure del passato”, dice l’assessore, “soprattutto, grandissimi sprechi, grandissimi annunci e costruzioni faraoniche mai realizzate. Per esempio, il progetto della Mortelle-Tono, altro non è che una violenza al paesaggio locale ed un inutile spreco di denaro pubblico”. L’approccio dell’amministrazione è, dunque quello di proporre e realizzare piccole opere di riqualificazione del territorio, in armonia con il paesaggio.

La grande opera, già presente, è il Pilone. Un’opera del passato, un simbolo di attaccamento alla città, attorno alla quale dobbiamo programmare e costruire il futuro”. Il piano strategico “Messina 2020, così come sbandierato da Scoglio, resta su carta, ma Messina ha un suo futuro e arriverà pronta al 2020 se avrà sfruttato adeguatamente le risorse di Europa 2020”.

D’altra parte non bisogna trascurare il risvolto economico della bellezza. Al di là del suo valore naturalistico e paesaggistico, Capo Peloro potrebbe essere un volano per l’economia del territorio. “L’area costituisce sicuramente uno dei punti più belli della città, della Sicilia e dell’intero meridione”, dice Cucinotta. “Lo sviluppo economico è attivabile nel momento in cui il territorio è curato e ricettivo. Il compito del Comune è, in primo luogo, sviluppare sinergie con le reti turistiche, perché è un’area che nonostante la sua bellezza è completamente fuori dai tour organizzati, invece, potrebbe attirare tanti appassionati di fauna, canottaggio, pesca-turismo e, in secondo luogo, riattivare l’info point di Torre Faro che è stato vandalizzato due volte e ristrutturato a spese del Comune. Potrebbe essere un importante tassello per pubblicizzare e per fare rete”.

Tuttavia, la cura della bellezza non interessa solo Capo Peloro. Anche altre zone richiedono protezione. Mantenendo l’attenzione sul mare, non si possono ignorare due fenomeni che minacciano le nostre coste: il degrado e l’erosione. “Quest’amministrazione ha agito alacremente per ripristinare un tratto di litorale molto bello e anche molto grande che riguarda la zona sud”, afferma Cucinotta, “quello che va da Contesse alla Via Santa Cecilia, anche se finora, siamo intervenuti solo fino a Gazzi. La riqualificazione ha riguardato la demolizione di tantissime opere abusive, la rimozione di tantissime discariche e di rifiuti speciali. Adesso la foce del torrente Gazzi offre una spiaggia che la città non sapeva di avere”.

La difesa delle coste”, continua l’assessore, “esige interventi estremamente costosi. La protezione costiera non è stata mai programmata bene e, peraltro, non è di competenza comunale ma regionale. Ad ogni modo, abbiamo ricevuto un finanziamento per la protezione di Galati, tenuto due tavoli tecnici giovedì e venerdì per chiudere il progetto a livello comunale e trovato delle soluzioni innovative da presentare alla Regione che permetterebbero di risparmiare molti soldi, o meglio, con le stesse risorse, di proteggere un tratto di costa più lungo”.

Vivibilità e ricettività sono elementi essenziali della bellezza di un territorio, raggiungibili solo attraverso la sinergia tra comportamenti virtuosi dal basso e interventi mirati dall’alto.

‘Grandi opere?’ Quelle lasciamole agli Oscar.

Gabriele Quattrocchi