39 alloggi agli atti notarili. Altri saranno acquistati con i 42 milioni previsti

5 milioni di euro per l’acquisto di 39 alloggi destinati ai baraccati di Fondo Fucile. 16 famiglie andranno in altrettante abitazioni di Minissale, 7 al Santo, 11 a Contesse e 5 in altre zone di Fondo Fucile.

Un iter diverso rispetto al passato, l’acquisizione di case sul mercato in luogo della costruzione di nuove palazzine, che è piaciuto alla Regione, tanto che la linea adottata dall’amministrazione comunale è stata condivisa pienamente perché comporta tempi più rapidi e costi inferiori. Se n’è discusso ieri, nel corso di una riunione che si è svolta presso la sede dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, alla quale ha partecipato anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Sergio De Cola. “Il programma di acquisti è al suo ultimo passo – afferma -. Tutto l’iter è stato completato ed anche il decreto di finanziamento è stato ottenuto, sono già stati firmati i preliminari di compravendita e vanno solo redatti gli atti notarili. So che l’assessore Pino si sta già muovendo in tal senso".

A quel punto, 39 famiglie potranno trasferirsi e si dovrà procedere immediatamente con lo sbaraccamento, per evitare che nuovi nuclei familiari occupino le costruzioni fatiscenti abbandonate. “Il piano è proprio questo – conferma De Cola -, nel momento in cui verranno abbandonate le case ci dovranno già essere le ruspe pronte dietro le porte”.

Nei programmi, c’era l’acquisto di altri alloggi, in graduatoria sono 90, per poter operare uno sbaraccamento unico e completo di Fondo Fucile. Non sarà così, almeno per il momento, perché dal finanziamento iniziale sono stati decurtati 3 milioni e mezzo, che non sono più rientrati. “Nonostante le nostre tantissime richieste e proteste – prosegue De Cola – i soldi non sono arrivati. Abbiamo fatto tutto quello che è nelle possibilità di un’amministrazione pubblica, non possiamo mica puntare una pistola all’assessorato per farceli dare. Temo che facciano parte dei tanti fondi tolti a tanti Comuni nell’ambito del piano di risanamento finanziario regionale”.

Se per i 3 milioni e mezzo restano ormai poche speranze, si apre una nuova strada, invece, per gli altri 42 milioni previsti dalla legge 10 del 1990. Questi potrebbero seguire la stessa strada dei 5 milioni appena utilizzati. In pratica, non verrebbero trasferiti all’Iacp per la costruzione di nuove palazzine, ma direttamente al Comune per reperire alloggi sul mercato. "Questa scelta dell'assessorato regionale alle infrastrutture, in linea con la politica dell’Amministrazione – riprende De Cola – offre elementi di valutazione positivi ed importanti che attengono a temi diversi tutti di grande interesse: non si realizzano quartieri ghetto da destinare solo alle fasce più deboli ma si favorisce l’integrazione sociale; si limita il consumo di nuovo suolo, coerentemente con le scelte in materia di uso dei suoli dell’Amministrazione ma anche con le linee di politica urbanistica europea e nazionale; non si realizzano nuove urbanizzazioni e nuove strade a servizio delle nuove costruzioni, favorendo il contenimento della spesa pubblica e del consumo del suolo. Si muove inoltre il mercato immobiliare ed anche il comparto edilizia per la ristrutturazione e messa a norma degli alloggi".

Era quanto De Cola aveva proposto alla Regione quasi due anni fa, senza ricevere le risposte sperate. Risposte che, invece, arrivano oggi. “Chiedevo – conclude l’assessore – di smetterla di consumare suolo, anche perché con l’Iacp ci sono sempre stati tempi biblici e costi alti. Adesso finalmente hanno deciso di accogliere quest’idea. Alle parole, ovviamente, dovranno seguire gli atti, ma mi sembra che si sia intrapresa la giusta strada. Non sappiamo come arriveranno questi fondi, perché prima erano legati ai progetti e adesso, invece, si è parlato di annualità. Bisognerà fare ulteriore chiarezza ma noi, intanto, avevamo già preparato una richiesta, per un importo di circa 10 milioni, per l’acquisto di altri 60 alloggi a Giostra. Nelle aree di Fondo De Pasquale già demolite, a questo punto, potremmo fare una villetta con una piccola parte delle risorse disponibili. Anche a Minissale, dov’erano previste nuove costruzioni per 15 milioni, abbiamo intenzione di agire allo stesso modo”.

(Marco Ipsale)