Bianchi conferma il contributo a fondo perduto ed elogia Signorino: «Sta facendo un ottimo lavoro»

Le buone intenzioni non mancano e, a quanto pare, è stato individuato anche il percorso amministrativo dentro il quale muoversi. L’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, conferma quanto dichiarato dal vice-sindaco nonché assessore al bilancio del Comune di Messina Guido Signorino, e cioè che i 40 milioni di euro stanziati dalla Regione nel cosiddetto “salva-comuni regionale” non saranno più un’anticipazione ma un contributo a fondo perduto e, pertanto, non dovranno più essere restituiti (vedi correlato) .

«Quelle somme erano state appostate nel 2012 e sarebbero andate perdute, così – spiega al telefono l’esponente della Giunta Crocetta -abbiamo ritenuto opportuno inserire nella finanziaria regionale (da approvare entro il 31 dicembre ndr) una norma che prevede per i comuni a rischio dissesto un finanziamento pluriennale, da erogare in 10 anni».

In particolare, ne beneficeranno quei Comuni che avevano già chiesto di accedere al Fondo regionale ed hanno in corso la procedura di riequilibrio, che si concluderà con la redazione del piano decennale di rientro da presentare sia al Ministero degli Interni che alla Corte dei Conti. La fetta maggiore di quei 40 milioni di euro andrà al Comune di Messina, a cui toccano 32 milioni di euro, vale a dire 3 milioni di euro all’anno per dieci anni, a partire dal 2014.

Le risorse economiche messe a diposizione dalla Regione saranno utilizzate esclusivamente per il percorso di risanamento avviato dall’ente lo scorso anno, che dovrebbe portare – nei prossimi 10 anni- a colmare i debiti del Comune di Messina, oggi sull’orlo del dissesto. Le somme potranno, dunque, essere iscritte nel Piano decennale di riequilibrio, che dovrà essere inviato alla sottocommissione incaricata di analizzate il documento di risanamento entro e non oltre il 30 gennaio 2014.

L’assessore Signorino ha iniziato a lavorare al piano di riequilibrio sin dal giorno del suo insediamento, sapendo che l’unica possibilità per salvare Palazzo Zanca dal default è l’accesso al Fondo di rotazione nazionale, che prevede per il nostro Comune un prestito di circa 50 milioni di euro, da saldare in dieci anni.

Sull’operato del vice-sindaco, l’assessore Bianchi ha voluto esprimere parole di elogio: « Sta facendo un ottimo lavoro, siamo in perenne contatto, collaboriamo e ci confrontiamo costantemente. Abbiamo concordato insieme questa operazione proprio perché il Comune di Messina sta provvedendo ad elaborare un piano di rientro completo . Il contributo a fondo perduto – ha concluso Bianchi – si inserisce in un’ottica pluriennale ed aiuterà quei comuni in stato di pre-dissesto».

Intanto, in attesa di vedere cosa succederà a Palermo e se la norma inserita in Finanziaria passerà all’esame dell’Ars, a Palazzo Zanca, a tenere banco è ancora il “nodo” stipendi.

Se la Fp Cgil esulta (vedi correlato), ci va più cauta più cauta la Cisl, che di fatto smentisce non solo la Crocè ma anche il segretario generale del Comune Antonio Le Donne. «Nessuna certezza, nessun accordo, nessuna data certa», scrivono in un comunicato i rappresentanti della Cisl Fp e della Fit Cisl, che in mattinata hanno incontrato il vicesindaco Signorino «Il passaggio determinante è l’approvazione del bilancio consuntivo, che consentirebbe il trasferimento delle risorse nazionali nelle casse di Palazzo Zanca nel tempo di cinque giorni e quindi la possibilità di assolvere ai pagamenti delle retribuzioni prima di Natale. Questa ottimistica ipotesi – continua il comunicato – vale solo nel caso in cui il Consiglio comunale approvi subito il bilancio consuntivo. Altrimenti i tempi si dilaterebbero. L’eventuale ricorso a un aumento delle anticipazioni di cassa per il pagamento degli stipendi può essere fatto solo nel rispetto della legge che, purtroppo, concederà questa possibilità dal 2014 anche se l’Amministrazione, nelle ultime ore, si sta muovendo per verificare la possibilità di mettere in sicurezza, ricorrendo comunque a tali possibili anticipazioni, le spettanze a cavallo di dicembre e gennaio». La Cisl tiene dunque alto il livello di guardia, consapevole che «il mancato pagamento di queste spettanze a tutte le migliaia di lavoratori interessati significherebbe un grande colpo di macete all’economia messinese proprio alla vigilia delle festività natalizie».

Nonostante la situazione sia tutt’altro che facile, il sindacato «vuole continuare a scegliere la strada del dialogo e del confronto», ma allo stesso tempo «si dichiara pronto ad assumere, anche, iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione sulle inadempienze del Governo nazionale e regionale se non dovessero essere rispettati gli impegni dell’Amministrazione comunale nei confronti dei lavoratori».

Tanto basta, per poter dire che questi giorni che precedono il Natale saranno piuttosto “movimentati” in quel di Palazzo Zanca.(Danila La Torre)