Fondo Saccà. Carreri e Russo: "Atti riservati per casette di legno e paglia"

Fondo Saccà. Carreri e Russo: “Atti riservati per casette di legno e paglia”

Fondo Saccà. Carreri e Russo: “Atti riservati per casette di legno e paglia”

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domenica 25 Febbraio 2018 - 07:20

I due consiglieri comunali esprimono una serie di dubbi sulle case in costruzione a Fondo Saccà, nell'ambito del progetto Capacity

"La revoca del finanziamento per gli alloggi popolari di Bisconte non è un fulmine a ciel sereno. Da anni sosteniamo che l’amministrazione Accorinti, dietro la scelta ideologica e populista del cemento zero abbia di fatto bloccato la macchina del risanamento. Persino in commissione consiliare, l’ex dirigente preposto affermava che l’assessore Pino non era mai riuscito ad intavolare un dialogo diretto e costruttivo con i dirigenti regionali, dando l’idea chiara e concreta di quanto in realtà il risanamento della città stesse a cuore a questa Amministrazione". Lo dicono, in una nota congiunta, i consiglieri comunali Nino Carreri e Antonella Russo.

"L'unica idea dell'amministrazione comunale in cinque anni – proseguono – è stata il progetto Capacity, messo in atto da privati con un finanziamento ministeriale da 18 milioni. Abbiamo provato a capire, attraverso una richiesta di accesso agli atti, come funziona questa idea illuminata del progetto “Capacity”, ma da subito abbiamo dovuto fare i conti con una dose eccessiva di riservatezza che non ci aiuta nel nostro difficile compito di consiglieri comunali. Non siamo riusciti a comprendere se il progetto di riqualificazione urbana abbia come unico fine l’interesse pubblico. E, se così fosse, non abbiamo ben compreso il perché nella procedura pare non sia stato applicato il Codice degli Appalti, che prevede una particolare attenzione sulle scelte del partner privato, elemento che è stato a nostro avviso disatteso. L'avviso ha dato pochissimo tempo a disposizione per gli eventuali partecipanti, ed inoltre la giunta, disattendendo gli esiti della graduatoria definita da una apposita commissione, ha di fatto ritenuto non vincolante la stessa, optando per la scelta di un progetto che non era classificato per primo nella manifestazione di interesse. Cosa che meriterebbe quindi ben altre attenzioni. Ci chiediamo se in questa procedura sia stato o no disatteso il comma 6 dell'articolo 180 del Codice degli Appalti, che prevede al massimo il 49% del costo dell'investimento complessivo a carico della Pubblica Amministrazione. Ci chiediamo, anche, se sia stato rispettato il comma 7 dello stesso articolo, che prevede la presentazione di idonea e documentata disponibilità inerente il finanziamento, e addirittura la risoluzione del contratto stesso di finanziamento che non sia perfezionato entro 12 mesi; circostanza, anche questa che, ad oggi, sconosciamo. Dalla documentazione in nostro possesso si evince invece in modo chiaro che circa 5 milioni di euro di finanziamento pubblico andranno a coofinanziare una serie di interventi come "l'autocostruzione e la capacitazione", parole certamente belle ma poco comprensibili, e per attività sociali non meglio definite. Il dubbio che tali attività non siano proprio di natura pubblica pare legittimo. Quindi 18 milioni di euro in interventi che, per scopi realmente abitativi, scendono a 13".

Rispetto al progetto da 20 milioni per 106 alloggi a Bisconte, "con 18 milioni di euro – continuano Carreri e Russo – l'amministrazione Accorinti realizza al momento 4 casette di legno e paglia (osano definirle palazzine ad un piano) in zona Fondo Saccà che non sono destinate al bisogno abitativo. Ecco il risanamento secondo Accorinti. Per il futuro, la speranza è che il nuovo commissario straordinario dell'Iacp appena insediato, Leonardo Santoro, riesca nell'intento di rimodulare le somme per salvare il finanziamento regionale, dando all'amministrazione Accorinti la linea da seguire per una corretta interlocuzione con i dipartimenti regionali".

Infine una richiesta diretta al sindaco Accorinti: "Fino a quando non porterà a compimento una (dicasi una!) azione volta alla soluzione del disagio abitativo in città abbia la decenza di tacere. Col risanamento smetta di riempirsi la bocca e pensi a far circolare carte e progetti per attirare finanziamenti".

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