Risanamento Messina, Falcone: “38 milioni ma nessun progetto da Comune e Arisme”

MESSINA – L’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone non ci sta e risponde all’amministrazione comunale su risanamento e Fondo Saccà, dopo l’avvio della demolizione di ieri. “Certe affermazioni”, spiega Falcone, “a proposito del ruolo svolto dalla Regione Siciliana sullo sbaraccamento di Messina hanno del paradossale. Vorremmo ricordare che i primi interventi di risanamento della città sono iniziati circa due anni fa, nell’ambito del cantiere, voluto dal Governo Musumeci, per la costruzione della nuova via don Blasco, necessaria al decongestionamento della città”. L’assessore non ci sta e specifica, inoltre, che circa tre anni fa la Regione ha stanziato “ben 38 milioni e cinquecentomila euro recuperando i fondi della legge 10/90 sul risanamento”. Un tesoretto che però resta fermo in attesa di un progetto per il suo utilizzo, che Comune e Arisme non hanno presentato.

Falcone insiste sulla questione e spiega che “anche quest’anno siamo stati costretti a procedere al riaccertamento delle somme in quanto non utilizzate, e certamente non per incapacità della Regione. Da ultimo, abbiamo sollecitato il Comune attraverso una specifica nota, perché riteniamo che i 38 milioni non debbano restare accantonati, ma vadano utilmente investiti per la città”. L’assessore chiede infine l’intervento del prefetto Cosima Di Stani, in qualità di commissario per il risanamento di Messina, sottolineando con un ulteriore frecciata all’amministrazione comunale che “demagogia e strumentalizzazioni a poco servono per il buongoerno di una città grande e prestigiosa come Messina”.