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Risanamento Messina. Navarra: “De Luca servo sciocco”. Siracusano: “Dal Pd solo parole”

Sul risanamento scoppiano scintille tra i parlamentari messinesi Pietro Navarra (Pd) e Matilde Siracusano (F.I), che finora non avevano avuti scontri, almeno così aperti, sulla proposta di legge speciale per Messina, ormai al palo da novembre in Parlamento.

Legge ferma al palo

Probabilmente proprio il fatto che la legge sul risanamento di Messina sia “congelata” a Roma, nonostante le dichiarazioni d’intenti della maggioranza e dello stesso governo, è all’origine di queste frizioni. Fatto sta che un anno dopo l’avvio della vicenda, con la mostra allestita a Roma da Matilde Siracusano, la visita della Gelmini a Messina e la presentazione della proposta di legge, novità concrete non ce ne sono. Anzi, dopo una serie di rinvii non è dato sapere all’orizzonte quando approderà alla Camera il testo.

Navarra: promesse al vento

Il primo a scendere in campo oggi è stato il dem Pietro Navarra, replicando al sindaco che più volte sul finire del 2020 ha accusato la deputazione nazionale messinese di agire da servi sciocchi di un governo che non dimentica le baracche di Messina, nonché di agire da lacchè dei sistemi forti. “De Luca dice un cumulo di inesattezze, frutto di ignoranza della normativa, malafede o un misto tra le due- commenta Navarra- Ma tace sui mancati impegni e le promesse al vento di un’amministrazione comunale complice della totale inerzia e disinteresse del Governo regionale che, coerentemente con i precedenti, da oltre trent’anni si è dimenticato delle baracche della nostra città”.

La legge di stabilità

Navarra ricorda che nessuna norma per finanziare il risanamento di Messina poteva essere inserita nella legge di stabilità perché quella legge non può contenere norme micro-settoriali, cioè destinate ad interventi specifici. Non a caso la Commissione Bilancio ha stralciato dalla legge di stabilità una ventina di articoli che prevedevano interventi micro-settoriali tra i quali quelli per le olimpiadi di invernali di Milano e Cortina, per il Giubileo di Roma, per le città di Parma, Mantova e Venezia.

“Il nostro lavoro per Messina”

Il parlamentare Pd ricorda poi a De Luca che la competenza in tema di riqualificazione urbana è regionale ma in ogni caso la questione ha avuto l’attenzione del Governo nazionale e, in particolare, del Ministro del Partito Democratico Giuseppe Provenzano. “Questo è accaduto grazie al lavoro dei parlamentari di maggioranza espressi dalla città di Messina che ne hanno sollecitato l’interessamento in via del tutto eccezionale, superando, in un’ipotesi d’intesa con la regione siciliana, i vincoli istituzionali previsti dalla normativa vigente”.Al momento poi non si può neanche ipotizzare di attingere alle risorse del Recovery Plan perché non c’è un progetto ad hoc sul risanamento.

“Sei tu De Luca servo sciocco”

Il Sindaco de Luca mi accusa, insieme agli altri parlamentari della maggioranza eletti a Messina, di non avere gli “attributi” per riuscire a ottenere i finanziamenti e di essere servo sciocco del governo. Prima di chiamare in causa me e gli altri parlamentari nazionali, farebbe bene a guardarsi allo specchio e domandarsi se, in tema di risanamento, non sia lui il “servo sciocco” del governo regionale. La risposta è sì, ma molto più sciocco e più servo. Infatti in piena campagna elettorale per le amministrative, aveva richiesto al Governo regionale le ingenti somme non ancora spese, ma previste dalla Legge 10/90 sul Risanamento. Da allora, sono passati ben 2 anni e 9 mesi e, nonostante il Sindaco abbia sostenuto il Governo Musumeci neanche uno solo euro è stato riconosciuto alla citta di Messina per far fronte agli interventi di riqualificazione urbana delle aree baraccate. Alza la voce, signor sindaco, difendi la tua città ed evita che venga presa così inopinatamente in giro. A metà del tuo mandato, hai mantenuto solo il 10% delle promesse fatte ai messinesi, utilizzando le risorse lasciate in bilancio dall’amministrazione precedente”.

Il Pd forza di opposizione

Al fianco di Navarra si schiera il segretario provinciale del Pd Nino Bartolotta che annuncia il sostegno alle iniziative del parlamentare e la mobilitazione del gruppo consiliare Pd: “il risanamento non è terreno di acquisizione del consenso elettorale, ma un preciso obiettivo programmatico che perseguiamo nelle sedi istituzionali, sebbene nel rispetto della normativa vigente e con le oggettive difficoltà connesse alle diverse competenze in materia assegnate a Stato, Regione e Comune”. Bartolotta coglie l’occasione per esprimere solidarietà al consigliere comunale Alessandro Russo che spesso finisce nel mirino del sindaco De Luca: “Il Pd è e resta forza di opposizione a De Luca ed è impegnato nella costruzione di un progetto alternativo per il futuro di Messina”.

Siracusano: 10 mesi di rinvii

 A replicare a Navarra è la parlamentare azzurra Matilde Siracusano che fa riferimento ad un’operazione verità su quanto accaduto in questi mesi ribadendo che a fronte di un impegno di Forza Italia, pronta anche alla collaborazione, si sono registrati 10 mesi di rinvii e promesse. La Siracusano evidenzia come ormai in Parlamento siano pochissime le proposte di legge proposte dai parlamentari che diventano legge. Quella sul risanamento, presentata dalla Siracusano e sposata da Forza Italia, è tra le poche ad essere arrivata fino all’esame della Commissione Ambiente di Montecitorio.

“Legge ferma per colpa Pd-M5S”

I testi dei colleghi D’Uva e Navarra- spiega Siracusano– sono stati abbinati d’ufficio perché così prevede il regolamento della Camera, ma senza che fosse pervenuta alcuna richiesta da parte del Pd o del Movimento 5 stelle di portarle avanti. Dopo 10 mesi – per volontà del governo e dei partiti di maggioranza, Pd compreso – la legge è ancora incomprensibilmente ferma. Pd e 5 Stelle hanno chiesto il rinvio per ben 2 volte e hanno preteso decine di audizioni per far scorrere più tempo possibile”.

La Regione Siciliana nel frattempo si era detta disponibile a sottoscrivere un protocollo d’intesa con il governo nazionale per superare il problema della competenza e lo stesso ministro Provenzano si era impegnato a risolvere la questione dopo aver convocato un tavolo tecnico con i deputati.

Troppi silenzi

Da allora è sparito. Nessun segnale da parte sua, zero. E ne è conferma quanto accaduto in legge di bilancio- continua la parlamentare forzista– Il collega Navarra obietta che in finanziaria non possono esserci norme localistiche? Ma basta dare una veloce lettura al testo dell’ultima manovra per scovare decine di questioni localistiche approvate (l’ottocentenario del presepe della provincia di Rieti, la linea M1 della metropolitana di Brescia). Esiste una tecnica parlamentare per superare questi vincoli ed è la stessa tecnica che ho utilizzato per far stanziare 5 milioni di euro per il 2021 per ristorare le città portuali che hanno subito perdite economiche a seguito del calo del turismo crocieristico causato dalla pandemia. Tra quelle città la prima a beneficiare di questo nuovo fondo sarà Messina”.

Secondo Matilde Siracusano si sarebbe potuta fare la stessa cosa per le baraccopoli di Messina, magari prevedendo un fondo nazionale per il risanamento. La deputata sottolinea come mentre a livello nazionale si sono avuti solo annunci, gli unici ad aver realizzato fatti sono stati il sindaco e ArisMe.

“Continueremo a batterci”

Questa è l’unica verità che si può onestamente raccontare. Forza Italia continuerà anche in questo 2021 a battersi, alla Camera e al Senato, per approvare finalmente la legge. Se la maggioranza vorrà dire sì siamo tutti pronti a riconoscerne il merito ma finora questo merito non c’è stato. Forse perché la legge avrà la firma Siracusano e quindi dell’opposizione, o forse per lo scontro con l’amministrazione De Luca”. Forza Italia chiederà di mettere di nuovo entro gennaio in Aula la legge su Messina.