Piano di riequilibrio “in viaggio”, ma servono consuntivo 2013 e previsionale 2014

Il Piano di riequilibrio è "partito" in direzione Roma e Palermo. Qui saranno decise le sorti del Comune di Messina, che ormai da due anni lotta disperatamente per uscire dal guado del dissesto.

Seguendo le disposizione del decreto 174/2012, convertito nella Legge 213/2012, l`amministrazione Accorinti ha inviato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ed alla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali entro i dieci giorni successivi all`approvazione da parte del Consiglio comunale, avvenuta – allo scoccare della mezzanotte – martedì due settembre.

Presentato il piano, inizia adesso l`istruttoria, di cui si occuperà un'apposita sottocommissione, composta da rappresentanti scelti dai Ministri dell'interno e dell'economia e delle finanze tra i dipendenti dei rispettivi Ministeri. Nei prossimi trenta giorni il piano sarà valutato sulla base delle Linee guida deliberate dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti e delle indicazioni fornite dalla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. La sottocommissione può formulare rilievi o richieste istruttorie, cui l'ente è tenuto a fornire risposta entro trenta giorni.

Al termine della fase istruttoria, la sottocommissione redigerà una relazione finale, con gli eventuali allegati, che verrà trasmessa alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti: la magistratura contabile ha a disposizione 30 giorni per deliberare sull'approvazione o sul diniego del piano, valutandone la congruenza ai fini del riequilibrio. La delibera di accoglimento o di diniego di approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale deve essere comunicata al Ministero dell'interno.

In caso di diniego, a Palazzo Zanca si spalancheranno le porte al dissesto, ma anche in caso di approvazione la Corte dei Conti continuerà a vigilare sui conti del Comune e a verificare semestralmente che quanto previsto nel Piano trovi concreta attuazione.

Il Comune di Messina si trova ad un bivio, ma solo a fine mese si saprà se l`ente potrà accedere o meno alle risorse del Fondo di Rotazione (circa 60milioni di euro), che porterebbero liquidità nelle asfittiche casse comunali, sempre più povere con il passare dei mesi. Ovviamente non si tratta di una donazione da parte del Governo nazionale ma di un prestito che il Comune, nei prossimi dieci anni, dovrà restituire.

In attesa di conoscere il responso del Ministero prima e della Corte dei Conti poi, la vita a palazzo Zanca va avanti, tra vecchie e nuove difficoltà, tra le solite emergenze ed i soliti ritardi. In primis i ritardi sui bilanci, dai quali dipende la sopravvivenza stessa dell`ente.

Nonostante l`arrivo del commissario ad acta per il consuntivo 2013, il Consiglio comunale ha deciso, in accordo con il vice-sindaco Signorino, di aspettare il maxi-emendamento della Giunta che recepisca i rilievi mossi dal Collegio dei revisori dei conti e apporti le dovute modifiche per superare le 13 criticità evidenziate dai tecnici contabili. L`obiettivo è quello di incassare il parere favorevole di Zaccone, Zingales e Basile e garantire al consuntivo un percorso in aula meno travagliato di quello che si prospetta allo stato attuale, visto che sul documento contabile pesa un macigno la bocciatura dei revisori dei conti.

Il consuntivo non è l`unico bilancio a cui il Consiglio dovrà dare via libera. Entro il 30 settembre l`Aula dovrà o meglio dovrebbe esprimersi anche sul bilancio di previsione 2014, che però non è ancora stato partorito. E sino a quando non verrà alla luce, il Comune di Messina continuerà ad operare in dodicesimi, senza una vera pianificazione, senza una chiara ed inequivocabile disponibilità di risorse per questo o quel settore, senza una precisa linea politica.

Era proprio quello che voleva evitare il vice-Sindaco Signorino quando a gennaio, in uno slancio di ottimismo, affermò che entro il 30 Aprile la giunta avrebbe portato in Consiglio Comunale il bilancio previsionale…

Danila La Torre