“Prelievo forzoso”. La Città Metropolitana presenterà ricorso al Tar

La legge Del Rio, la numero 56 del 7 aprile 2014, ha cambiato il ruolo delle Province, scatenando una serie di critiche. Quelle siciliane, in particolare, sono escluse dai meccanismi di alleggerimento di funzioni e personale e soffrono ancora più il "prelievo forzoso", che impone di versare allo Stato cifre elevate. 28 milioni all'anno su un bilancio di 62, per la provincia di Messina, che ne spende 30 solo per le spese del personale. Un "salasso" che condurrebbe al dissesto finanziario.

Il commissario Filippo Romano, di recente, ha più volte lanciato l'allarme e ora ha emanato un atto di indirizzo, con destinatari il sindaco metropolitano, il segretario generale ed il dirigente della I direzione – affari legali, per conferire incarico legale per la promozione del giudizio cautelare dinnanzi al Tar Lazio rivolto all'ottenimento della “sospensiva”, nell'ambito del già instaurato procedimento giurisdizionale.

"Si tratta – si legge nell'atto – di un tentativo diretto a fronteggiare un danno grave e irreparabile alla Città Metropolitana derivante dalla impossibilità di quadrare il Bilancio di Previsione e dal conseguente obbligo di procedere alla dichiarazione di dissesto non potendo l'Ente assicurare l'erogazione dei servizi e l'espletamento delle funzioni indispensabili".