Proposta riforma Autorità Portuali. Garofalo e Mancuso dicono no alle riduzioni

“La riforma delle Autorità Portuali è necessaria, ma riformare non può tradursi nell'eliminare enti che hanno portato sviluppo e ricchezza”. Così il deputato Vincenzo Garofalo, componente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati, e il senatore Bruno Mancuso, entrambi del Nuovo Centrodestra, commentano l'ipotesi di riforma delle Autorità Portuali proposta dal ministro Maurizio Lupi.

Le Authority italiane sono al momento 24 e verrebbero trasformate in 7 Distretti Logistici con sede solo a Genova, Trieste, Venezia, Ancona, Bari, Cagliari e Palermo. Messina dovrebbe far riferimento al capoluogo siciliano

“Le Autorità portuali, dall'anno della loro istituzione ad oggi – dichiarano – hanno svolto un ruolo strategico, contribuito in modo determinante alla promozione di alcuni porti, intercettato nuovi flussi turistici e, di conseguenza, rappresentato un importantissimo veicolo per lo sviluppo delle città. Concordiamo con il Ministro Lupi – aggiungono – sulla necessità di un cambiamento. Ma il cambiamento vero e improcrastinabile consiste nella creazione di distretti logistici, composti da porti, ferrovie, raccordi stradali e autostradali, aree di stoccaggio e trasformazione merci, collegamenti rapidi con aeroporti, e in una immediata semplificazione burocratica senza la quale siamo condannati a restare al palo”.

Garofalo, da ex presidente dell’Autorità Portuale di Messina, ricorda la trasformazione del porto peloritano dal 1994 ad oggi. “La soppressione rappresenterebbe una gravissima svista che non permetteremo al Ministro Lupi di commettere. Grazie al lavoro svolto, le Autorità Portuali hanno garantito lavoro e offerto il loro contributo in termini di gettito fiscale. Hanno fatto crescere un comparto composto da armatori, imprese portuali, spedizionieri, agenzie marittime e creato le condizioni per il rilancio dell'intero settore. La proposta che sosterrò in Commissione trasporti – aggiunge – è di pensare, piuttosto che alla riduzione del numero delle Autorità, alla predisposizione di una rete tra queste in modo che insieme facciano sistema con uno Stato che, all'interno di questo contesto, abbia un ruolo di raccordo e di guida rispetto ad un unico programma strategico vista la posizione dell'Italia come crocevia tra i continenti”.

Garofalo e Mancuso concludono manifestando ottimismo. “Apriremo un confronto senza timori e senza pregiudizi con il ministro che, siamo certi, saprà raccogliere le migliori idee e proposte per una riforma che sia strumento di creazione di sviluppo reale e non di economia da spending review”.

Al futuro dell’Autorità Portuale di Messina, è legato anche il futuro di un’area fondamentale per la città: il quartiere fieristico. Il sindaco Accorinti ha comunicato di aver siglato il protocollo d’intesa con l’Authority per la valorizzazione della cittadella. Si tenterà la strada del bando internazionale di affidamento, ma intanto l’ente di via Vittorio Emanuele provvederà ad appaltare i lavori di mantenimento del portale e dei padiglioni storici.

Da domani, intanto, e fino a sabato 25 gennaio, il quartiere fieristico resterà chiuso al pubblico per aspersione di prodotti disinfestanti. Si procederà infatti al trattamento contro il punteruolo rosso sulle palme.