Contrada Scoppo, una bomba pronta ad esplodere. Dal Genio Civile richieste di intervento già dal marzo 2010

Pericolo a nord, a sud e in pieno centro. Non c’è persona, tecnico, addetto ai lavori che non di ribadire: «Messina e le sue “ciumare” rappresentano una bomba pronta ad esplodere». Lo ripetono tutti, eppure nessuno fa quanto necessario per disinnescare l’ordigno. Lo dimostra la nota del consigliere Nicola Cucinotta in relazione alla situazione di pericolo di Contrada Scoppo. Quest’ultimo, infatti, in un documento inoltrato il 22 novembre (a distanza di qualche ora il nubifragio che ha investito la provincia tirrenica) al sindaco, al Genio Civile e all’Ato3, ha messo in risalto le pericolosità del torrente Scoppo-Caprera, a monte del viale Boccetta. In particolare Cucinotta scrive che “a seguito delle abbondanti piogge che negli ultimi mesi si sono riversate sul territorio cittadino, alla foce del torrente si è venuta a creare una situazione di alto rischio per la pubblica incolumità. Le acque piovane, infatti, hanno trascinato verso valle una enorme quantità di terra e massi che hanno invaso anche alcune abitazioni”. Il consigliere del Pd, constatato l’oggettivo pericolo, ha dunque allertato gli organi competenti ad attenzionare al più presto la situazione, sollecitando in particolare l’Ato3 che, come annunciato nei giorni scorsi, nell’ambito dell’attività di coordinamento e programmazione, ha espletato e affidato una gara per gli interventi di messa in sicurezza delle fiumare.

Come accaduto in situazione analoghe in cui anche il suo “ufficio” è stato chiamato in causa, a battere sul tempo l’amministrazione è stato l’ing. Capo del Genio Civile Gateano Sciacca. Quest’ultimo, infatti, con un fax di risposta inviato al consigliere Cucinotta e a Buzzanca, ha evidenziato che gli uffici di via Aurelio Saffi, il 19 aprile del 2010, avevano già inviato al primo cittadino un’accurata relazione sullo stato di salute delle strutture esistenti del torrente Boccetta e sulla pericolosità che ne potrebbe derivare sia per la situazione strutturale (mancata manutenzione negli anni), che idraulica.

In particolare, nel corso del sopralluogo effettuato da funzionari del Genio Civile e dal personale del Comando dei Vigili del Fuoco il 25 marzo del 2010, strutturalmente è stato rilevato che molte travi che sorreggono l’implacato presentano evidenti segni di corrosione e che in corrispondenza dei giunti dello stesso impalcato sussistono gravi ammaloramenti. Ma non finisce qui: nelle zone a monte del viale Boccetta, appunto in contrada Scoppo, alla fine della tombinatura è stata evidenziata la presenza di una sezione idraulica ridotta del canale di imboccatura e la presenza di una grata metallica, posta a copertura della vasca di calma, che in caso di piena potrebbe causare ostacolo al deflusso delle acque. Sempre in contrada Scoppo, a monte dell’imboccatura del torrente esistono fabbricati realizzati in corrispondenza del letto del corso d‘acqua, che in caso di piena sono a rischio esondazione. Alla foce, infine, non manca la presenza di detriti e di una folta vegetazione che potrebbero ostruire il naturale scorrere del torrente.

Questi i punti più salienti della relazione “confezionata” dopo il sopralluogo di oltre un anno fa. Dato temporale, quest’ultimo, da non sottovalutare, perché a distanza di più di 365 giorni, in mancanza di qualsiasi intervento, la situazione non può che essere peggiorata. E le immagini ancora “vive” di Barcellona, Saponara e Genova non fanno che accrescere ansia e preoccupazione. (ELENA DE PASQUALE)