Vertice alla Regione: a Messina servono indagini su 8 tra ponti e viadotti

L’allarme è generale, riguarda tutta l’isola ma del resto i timori generati dal crollo del ponte Morandi a Genova, sono fondati su una situazione complessiva delle infrastrutture stradali complessa e preoccupante.

Proprio per questo il presidente Musumeci ha chiamato a raccolta questa mattina a Palermo vertici e dirigenti di Cas, Anas, Dipartimento regionale trasporti e i sindaci.

Per quanto riguarda Messina, sia come comune che come Città Metropolitana, il sindaco De Luca ha esposto una situazione drammatica.

“La città metropolitana di Messina gestisce circa 3 mila km di rete stradale con circa 150 ponti e viadotti -ha spiegato- Ed 8 di questi richiedono immediate indagini geognostiche: SINAGRA centro – SP 115 ponte Gurnazzo – SP 115 ponte Nuovo – SP TRIPI ponte San Cono – SP 35 Pezzolo – SP 155 ponte Tre archi – SP 15 ROCCAFIORITA – attraversamento del Mela”.

L’amministrazione comunale ha chiesto al Cas di effettuare immediate indagini su alcuni viadotti che danno da tempo segnali di ammaloramento con la caduta di calcinacci e che mettono a repentaglio la sicurezza di intere comunutà.

L’ANAS si è proposta ad effettuare le indagini su tutti i ponti e viadotti siciliani e consegnare gli esiti entro 60 giorni per quelle meno complesse ed entro 120 giorni per quelle più complesse. Il sindaco di Messina ha proposto di adottare le procedure di Protezione civile per evitare lungaggini nei tempi e quindi seguire un iter più snello nell’affidamento delle attività di monitoraggio e di indagine.

Il vertice di oggi è servito a fare il punto anche sulla situazione complessiva della rete stradale e autostradale, con particolare attenzione alla Messina-Palermo ed alla Messina-Catania (riflettori accesi sulla vicenda viadotto Ritiro).

Musumeci ha annunciato che intende intervenire in modo deciso sulla questione Cas, ipotizzandone la chiusura entro dicembre.

"Entro due settimane – ha dichiarato il governatore al termine del vertice – sarà definito il percorso da seguire e due mesi al massimo per avere il primo elenco delle priorità della rete viaria e ferroviaria siciliana. Ci sono duemila ponti e viadotti da mettere sotto esame e per farlo servono uomini e mezzi. Le strade più probabili da seguire – ha aggiunto Musumeci – appaiono il reperimento di otto milioni di euro ed una convenzione con l'Anas e la Consulta regionale degli ingegneri".

Al vertice di questa mattina, oltre al presidente Musumeci, hanno partecipato l'assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, e il dirigente generale del dipartimento, Fulvio Bellomo, il direttore centrale dell’Anas, Ugo Dibennardo, il direttore del Cas, Salvatore Minaldi, il responsabile di struttura Michele Martinelli di Rfi, il dirigente generale di Protezione Civile, Calogero Foti, i sindaci delle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina e i commissari straordinari dei Liberi consorzi di Comuni di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani.