La Raimondi Infissi: “L’attività non può continuare. Aspettiamo la convocazione dell’Ufficio del Lavoro”

“La società, a causa della crisi che ha interessato il settore di pertinenza determinando un drastico calo delle commesse, è stata costretta a cessare in data 2 febbraio 2015 la propria attività produttiva.

In tale situazione, al fine di garantire la migliore soddisfazione dei creditori sociali, si è deciso di tentare la strada del concordato preventivo con cessione dei beni, in corso di presentazione al Tribunale competente.

In data 16.02.2015, alla presenza dei sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl, Uil) e delle rappresentanze dei lavoratori, la società comunicava l'impossibilità di continuazione dell'attività con conseguente necessità di licenziamento dei dipendenti, rimandando ad un successivo incontro l'avvio dell'iter amministrativo.

In data 25.02.2015, nel corso dell'incontro che avrebbe dovuto avviare la procedura di mobilità, le organizzazioni sindacali rifiutano inspiegabilmente il licenziamento collettivo e invitano l'azienda ad attivare la fase successiva presso l'ufficio Provinciale del Lavoro, prontamente avviata dall'azienda a mezzo raccomandata a/r il giorno successivo e cioè il 26.02.2015. Ancora oggi si è in attesa della convocazione da parte del competente ufficio prontamente interessato.

Giova inoltre fare presente che le forze dell'ordine sono state richieste dalla stessa società a causa di atteggiamenti intimidatori assunti da alcuni ex dipendenti nei confronti degli operai dell'azienda titolare del contratto di locazione di una porzione del capannone industriale.

Siamo consapevoli e addolorati della situazione in cui versano i nostri ex dipendenti per la perdita del lavoro, e in questo senso ci auguriamo che prevalga in buon senso e che al più presto si giunga ad una definizione delle procedure di mobilità”.