cronaca

Rissa tra biker, ai domiciliari i reggini, liberi i messinesi. Tutti i nomi

E’ stato fissato al prossimo 4 giugno il processo per direttisdima per i 10 motociclisti coinvolti nella violenta rissa avvenuta ieri sera sul viale San Martino.

In attesa del processo, il giudice Claudia Misale ha disposto che tre di loro devono restare ai domiciliari. Si tratta di Gioacchino Turco (44), Carlo Luigi Antonino La Russa (33) e Alessandro Arcudi (45), tutti e tre di Reggio Calabria.

Dovranno invece presentarsi alla polizia giudiziaria, invece, per Antonino Caci (48), Giovanni Carbone (52), Salvatore Caminiti, Gaetano Anzalone (54) e Orazio Sturniolo (53), tutti messinesi.

Il pubblico ministero aveva chiesto i domiciliari per tutti ma il giudice ha accolto la richiesta del difensore degli ultimi cinque, l’avvocato Carlo Autru Ryolo, e concesso loro il solo obbligo di presentazione.

Il provvedimento del giudice, firmato per convalidare i fermi operati dagli agenti delle Volanti e disporre le misure cautelari, ricostruisce i frame dell’allucinante mezz’ora di violenza in pieno centro città, nel primo vero e proprio week end “libero” dalle restrizioni. Tra i presenti nel locale teatro del raid dei “Bandidos” c’erano anche diverse persone lì per caso, che nulla avevano a che vedere con l’altro gruppo di motociclisti. Tra loro anche una poliziotta libera del servizio, che si è “beccata” un fortissimo colpo alla schiena ed è finita in ospedale per le medicazioni. I Bandidos, secondo le testimonianze, sono letteralmente piombati tra i tavolini del panificio, scatenando le violenze.

Tra loro, dicono i testimoni, c’erano motociclisti aderenti a diversi gruppi, di Capo d’Orlando e di Siracusa ad esempio, identificati ma al momento non incolpati delle violenze.