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Ristoranti e beni culturali, Musumeci propone deroga al Governo nazionale

Le piazze si surriscaldano anche in Sicilia. Il presidente della Regione Nello Musumeci intende “assumersi le responsabilità” per quanto riguarda il suo territorio e punta l’indice contro il Governo. Che a suo dire ha assunto condotte non improntate al dialogo. Musumeci propone a Roma delle deroghe su ristoranti e Beni culturali, le cui regole contenute nell’ultimo Dpcm determinerebbero “situazioni penalizzanti”. Il presidente ha convocato il Governo regionale predisponendo un documento con le istanza indirizzate a Palazzo Chigi. Illustrate, nei dettagli, intervenendo a Tg2 post.

“Quando il dato epidemiologico ci metterà in condizioni di non poter consentire le attività legate ai Beni culturali (teatri, cinema, musei…) e dei ristoranti esordisce il governatore – saremo i primi a chiudere. Ma per adesso perché farlo?”. La sua richiesta è fondata sulla parte di competenza che riguarda la competenza regionale in materia di gestione dei Beni culturali. Musumeci avrebbe già sondato il terreno, aprendo un dialogo con il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. “I presidenti di Regione – chiosa Musumeci – devono adottare misure in base al dato epidemiologico del loro territorio. Il Dpcm ci lascia perplessi per quanto riguarda la chiusura di bar, ristoranti pizzerie alle 18. E’ penalizzante. In Sicilia – prosegue – in questo momento la situazione non è uguale a quella di alcune regioni del Nord. Perché, allora, se in questo momento è possibile far lavorare alcune categorie non lo si deve fare? Stare in un cinema o in un teatro a tre posti di distanza è una cosa che si può fare. Allo stesso tempo – aggiunge – è più sicuro sedersi a tavoli distanziati di un metro, piuttosto che stare in piedi in attesa del cibo da asporto”. Ad avviso di Musumeci “Roma deve dare le linee guida, ma credo sia giusto che ogni governatore si assuma le responsabilità sul suo territorio. Chi meglio di noi conosce il territorio?”.