Caso Provvy: sei indagati tra i vertici del Cas, martedi’ l’autopsia

C'è il guard rail mortale nel mirino degli investigatori a lavoro sulla morte di Provvidenza Grassi. Il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo ha siglato sei avvisi di garanzia a carico di altrettanti commissari e responsabili tecnici del Consorzio autostrade. I provvedimenti sono in corso di notifica. Il magistrato vuole capire che ruolo ha avuto la cattiva manutenzione della tangenziale, nell'incidente costato la vita alla giovane. Dalle verifiche, infatti, è emerso che nel tratto da cui è precipitata la Fiat 600 bianca guidata dalla ragazza, l'uscita della galleria Bordonaro, la barriera laterale non soltanto era inadeguata, ma era danneggiata già da parecchio tempo, a quanto pare anche da prima di quel tragico 10 luglio. Un guard rail adeguato, o una apposita segnalazione di pericolo, avrebbero potuto salvare la vita della ragazza, evitando che l'auto sfondasse la barriera e finisse parecchi metri sotto, quasi ai piedi del pilone?
Il secondo elemento da chiarire riguarda poi la segnalazione: chi ha attaccato i birilli laterali ai cartelli di lavoro in corso lo ha fatto nell'ottobre scorso, 3 mesi dopo l'incidente; non si è pero accorto di niente. Imperizia? I provvedimenti del magistrato sono stati spiccati anche a tutela dell'indagato. Poiché si ipotizza l'omicidio colposo, infatti, gli indagati hanno cosi diritto all'assistenza legale durante le delicate fasi dei rilievi tecnici irripetibili.
A cominciare dall'autopsia sul corpo della ragazza. L'incarico al medico legale per effettuare l'esame sarà conferito martedì prossimo. Esame che mira essenzialmente a stabilire da quanto tempo è deceduta Provvidenza Grassi. E’ possibile che sia morta proprio la notte tra il 9 e 10 luglio quando, sulla sua Fiat 600 bianca, stava tornando da Rometta dove aveva trascorso la serata insieme al compagno Fabio ed amici? Le ammaccature sulla macchina a quando risalgono? E’ davvero così silenziosa la caduta di un’auto dall’autostrada, considerando che la zona non è disabitata? Come mai pochi mesi fa, quando alcuni operai eseguirono dei lavori di ristrutturazione sulla cabina elettrica, nessuno di loro si rese conto che, a un palmo di mano, c’era una macchina bianca capovolta con accanto il corpo di una ragazza?
E, ancora, il segnale del cellulare che per l’ultima volta ne mostrava la presenza nella zona di Gazzi, perché non ha incentivato ricerche più approfondite nell’area? Questo punto é uno dei più delicati. Nessuno infatti, a quanto pare, avrebbe chiesto agli agenti di ispezionare la zona di aggancio del segnale, la notizia che il segnale partiva da lì non è entrata nelle deleghe di indagine di tutti i corpi delegati.

E’ una lista infinita di domande e supposizioni quella che, da due giorni, segue il ritrovamento del corpo e della macchina di Provvy. Domande a cui potranno rispondere soltanto le indagini, l’autopsia disposta per martedì prossimo e gli esami richiesti dalla magistratura sulla macchina della ragazza. Soltanto il medico legale, infatti, potrà far luce sull’orario e sulle modalità del decesso.

Se appare evidente come l’auto sia volata nella zona sottostante il viadotto della tangenziale, non è ancora chiaro in che modo la 600 sia sbandata, quale traiettoria abbia eseguito prima di catapultarsi oltre il limite e come abbia potuto lasciare dietro di sé la targa incastrata nel guard-rail.

Adesso il caso è nelle mani del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo che a breve nominerà i periti che effettueranno gli esami sull’auto e gli accertamenti sull’incidentistica stradale, mentre al Ris di Messina coordinato dal comandante Sergio Schiavone spetterà analizzare tutto il materiale recuperato giovedì notte, dai vestiti alle tracce di sangue, dagli oggetti personali a tutti i segni che possano condurre a scoprire la verità.

La famiglia, difesa dall’avvocato Giuseppina Iaria, non crede all’idea di un autonomo incidente stradale e segue piste diverse da quelle ipotizzate dagli inquirenti. Chiedono a gran voce “verità e giustizia” perché, dopo sei mesi di ricerche e appelli, ne hanno tutto il sacrosanto diritto. (Alessandra Serio -Veronica Crocitti)