Regolamento ancora non approvato. E gli Asili Nido restano vuoti per 4 mesi

“E’ un Regolamento comunale vecchio di 25 anni che non è più al passo con i tempi e non risponde alle esigenze territoriali e dell’utenza”.

Il Consigliere Comunale Libero Gioveni torna ad occuparsi della questione “Asili Nido” e, nello specifico, torna a ribadire l’obsolescenza di un Regolamento, risalente al 1988, che prevede nuovi ingressi negli asili soltanto a partire dal mese di Gennaio.

Funziona così: una volta compiuto il 3° anno di età, i bambini migrano automaticamente dall’asilo nido alla scuola materna. E questo, di norma, avviene nel mese di settembre.

Il vuoto numerico lasciato dai “migranti”, però, non viene colmato immediatamente in quanto i nuovi ingressi (come detto) sono previsti solo nel gennaio successivo.

Un gioco-forza, sottolinea Gioveni, che rappresenta un vero e proprio “abbaglio amministrativo” a cui bisogna necessariamente mettere fine.

“Nella qualità di Presidente del Comitato di Gestione dell’asilo di Camaro – scrive il Consigliere – avevo già tentato di correre ai ripari abbozzando una proposta di nuovo Regolamento sugli asili nido che, il 21 febbraio 2012, ebbi modo di trasmettere formalmente all’ex Sindaco Buzzanca, all’ex Assessore alla Pubblica Istruzione Magazzù e all’ex Presidente del Consiglio Comunale Previti”.

L’obiettivo era quello di modificare quel “vecchio” testo ed evitare che ogni anno si assistesse ad uno “spopolamento degli asili”.

Nel solo Nido di Camaro, fa presente Gioveni, “si è passati improvvisamente da 21 a 13 unità”.

La soluzione esiste ed è una bozza che si trova da ben un anno e mezzo tra gli atti di Palazzo Zanca.

La modifica più rilevante – continua il consigliere – è quella di consentire i nuovi inserimenti nel mese di settembre presentando le istanze, non più in ottobre, bensì entro il 31 maggio”.

La parola passa adesso al Presidente della IX Commissione “Regolamenti e Statuto” Maria Perrone a cui è stato chiesto di “rispolverare l’importante documento”.

Inserimento nell’ordine del giorno, esame propedeutico e definitiva approvazione: questo l’iter che dovrebbe seguire la bozza.

“Tale eventuale e certamente storica deliberazione – si legge infine – potrebbe rappresentare anche un piccolo nuovo tassello verso la tanta auspicata riforma dei servizi sociali”.

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