Il Comitato Isola Duomo: “Favorevoli all’isola pedonale ma non così. Sarebbe condanna al fallimento”

“L’isola pedonale non va fatta nell’area di piazza Cairoli ma nell’area di piazza Duomo”. Un ritornello sentito tante volte lo scorso anno, nel corso dei dieci mesi di vita dell’area Cairoli. Tanti degli strenui oppositori di quella pedonalizzazione usavano quest’argomentazione per esprimere la propria contrarietà, ricordando che in tutte le città italiane ed europee le isole pedonali sarebbero state istituite nei centri storici più che nei centri commerciali naturali. Il dibattito sull’isola Cairoli sarà probabilmente riaperto presto ma, nel frattempo, le attenzioni son puntate sull’ampliamento dell’isola Duomo. Se ne parla dall’inizio di quest’anno e la discussione si è intensificata nel mese di aprile, nel corso di un incontro molto partecipato durante il quale tutti sembravano favorevoli (vedi qui).

Il primo campanello d’allarme è suonato lo scorso 5 giugno (vedi qui). Il neo costituito Comitato “Isola pedonale piazza Duomo”, composto da 19 commercianti di via I settembre, organizza una conferenza stampa per dirsi favorevole all’isola pedonale ma chiede di chiudere l’accesso anche ai bus turistici. L’incontro con l’amministrazione comunale si svolge dopo soli cinque giorni: l’accordo non c’è ma sembra che si possano valutare insieme soluzioni strada facendo (vedi qui). In realtà, nei giorni a seguire, quello che sembrava un disaccordo facilmente superabile diventa motivo di dissapore. E pian piano sembra di rivedere le scene che hanno caratterizzato l’opposizione all’isola pedonale Cairoli.

“Ringraziamo l’amministrazione comunale per l’immediato riscontro ricevuto a seguito della costituzione del Comitato – scrive oggi Fabio Calabrò, presidente del Comitato Isola pedonale piazza Duomo -. Siamo certi che tutti insieme, ognuno nel rispetto dei propri ruoli, troveremo la soluzione più adeguata e conforme alle esigenze di tutte le parti e, specialmente, del primario interesse della cittadinanza”.

Fin qui nulla di nuovo, poi si aggiungono altre questioni: “Ci è stato chiesto di avanzare eventuali proposte ed abbiamo suggerito, sul momento, di valutare l’ipotesi di un passaggio dei mezzi turistici dalla via San Giacomo, piuttosto che dalla via I settembre e, nel contempo, chiedevamo lumi circa i presupposti, fondamentali e necessari per l’istituzione di un’isola pedonale permanente, quali quelli, a titolo esemplificativo, della sicurezza, dei servizi igienici e dell’arredo urbano, nonché della regolamentazione dell’occupazione del suolo pubblico e di un programma dedicato alla fruizione e vivibilità dell’isola stessa”.

Se, dunque, inizialmente il problema sembrava riguardare solo il passaggio dei mezzi turistici, adesso è tutto il resto a preoccupare. “Dalle risposte ricevute – prosegue Calabrò – abbiamo intuito chiaramente che l’Amministrazione non è, purtroppo, in grado di far fronte, finanziariamente, alla predisposizione dei requisiti minimi e necessari per la istituzione dell’isola pedonale. Di fatto, dunque, l’Amministrazione Comunale propone di chiudere semplicemente le due vie sopra menzionate, riservando ad una eventuale e futuribile fase successiva la realizzazione di quei requisiti fondamentali sopra accennati, con la paradossale conseguenza che, quella che poteva, e doveva, essere un’opportunità per la città e per i commercianti della zona, si tramuterà, invece, nella certa condanna al loro fallimento”.

Altro che parere favorevole, quella del comitato Isola Duomo è una sonora bocciatura accompagnata da una lunghissima serie di perplessità: “La sicurezza prima di tutto. La criminalità nella zona, specialmente nelle ore notturne (fino a qualche giorno fa la stampa locale ha riferito dell’ennesimo episodio vandalico), ha raggiunto i limiti dell’emergenza, per cui il solo pensiero di un’area completamente chiusa e priva di un presidio stabile di pubblica sicurezza, e dunque abbandonata, getta commercianti e residenti in uno stato di angoscia totale che risulterà ancora più preoccupante nel periodo invernale, quando l’isola sarebbe completamente deserta. Il Put del 1998, che ha previsto la pedonalizzazione dell’area Duomo nel quadrilatero compreso tra le vie Consolato del Mare, Cesare Battisti, della Zecca e corso Cavour, risulta, dopo quasi vent’anni, assolutamente anacronistico, sotto diversi punti di vista, se attuato oggi, quando le condizioni urbanistiche, sociali ed economiche sono radicalmente mutate, per non dire sovvertite. Infatti, la situazione economico/finanziaria, tanto dell’Amministrazione comunale quanto dei commercianti ed artigiani della nostra città, è profondamente mutata in senso negativo e la chiusura della Via I settembre, a queste condizioni, acuirà questo trend negativo, perché, di fatto, la stessa via anziché essere pedonalizzata e, dunque, riqualificata, verrebbe semplicemente recintata”.

Si scopre che se per i commercianti dell’area di piazza Cairoli il luogo migliore per l’isola pedonale è intorno a piazza Duomo, per quelli del Comitato Isola Duomo è esattamente l’opposto: “L’isola Cairoli – afferma Calabrò -, caratterizzata dalla presenza di negozi di abbigliamento e brand nazionali ed internazionali, sarà appannaggio sia dei messinesi che dei turisti, mentre l’isola Duomo, caratterizzata principalmente dalla presenza di attività connesse alla somministrazione ed alla vendita di souvenir, sarà meta, prettamente, di turisti che, come sappiamo, approdano nella nostra città solo in un determinato periodo dell’anno (maggio/settembre). Se questa è la logica, l’area pedonale Duomo andrebbe temporalmente ristretta al solo periodo in cui vi è una significativa presenza di turisti e croceristi, in quanto il cittadino messinese preferirà, indubbiamente, frequentare l’isola pedonale di piazza Cairoli, ricca di vetrine e di negozi. Le difficoltà economiche, non più sostenibili dagli esercenti della zona, condurrebbero, in poco tempo, alla chiusura delle attività con la conseguenza che i benvenuti turisti si troverebbero a passeggiare su di una via, costellata da saracinesche abbassate. L’isola, quindi, non solo tradirebbe il proprio spirito urbanistico e commerciale, ma condurrebbe a risultati opposti a quelli prefissi. Tenendo in considerazione, inoltre, che l’intera via I settembre non potrà mai essere oggetto di alcun tipo di arredo urbano definitivo, in quanto la stessa è interessata dal passaggio della Vara e di tutte le altre processioni religiose cittadine, ciò comporterà, inevitabilmente, che nel restante periodo dell’anno non turistico (ottobre/aprile), l’area in questione diventerà una vera e propria isola… deserta. Sotto altro profilo, più tecnico ed immediato, oltre che giuridico, il Put che si vorrebbe attuare non prevede, a differenza di quanto anticipato dall’Amministrazione comunale, alcuna deroga al divieto di transito veicolare, se non per i veicoli residenti con parcheggio in proprietà privata, veicoli di sicurezza, sanità etc… Viceversa, la Pubblica Amministrazione, senza esitare un nuovo Put, vorrebbe introdurre, quali deroghe seppur non previste, la possibilità di consentire il transito a taxi, pullman e trenini turistici. Allora non si tratta di realizzare un’isola pedonale con tanto di arredo urbano (impossibile per il passaggio della Vara e delle altre processioni religiose), ma soltanto una corsia preferenziale a scorrimento veloce”.

Per tutta questa lunghissima serie di motivi, il Comitato “Isola pedonale piazza Duomo” si dice favorevole all’idea ma “esprime totale e massima contrarietà alla realizzazione dell’isola pedonale nei termini previsti dalla Pubblica Amministrazione”.

Da qui le proposte: “la sottoposizione dell’isola Duomo al Consiglio comunale, essendo il Put ormai superato da fatti, tempi e scelte della Pubblica Amministrazione; far precedere ogni iniziativa in merito, da un periodo di sperimentazione (per come avvenuto per l’area Cairoli) da effettuarsi nei weekend (in modo da non influire pesantemente sulla viabilità della zona) e nei periodi di maggior affluenza turistica (maggio/settembre), all’esito del quale convocare le parti interessate e valutare l’impatto e l’utilità risultante da tale esperienza, ai fini di decidere se proseguire e stabilizzare l’iniziativa, ritirarla, oppure, ancora sottoporla a correttivi”.

“I diciannove commercianti ed artigiani (e le loro famiglie) – conclude il presidente del Comitato – non possono permettere che si sperimenti sulla loro pelle questa chiusura definitiva, senza le opportune garanzie sopra richieste, avendo motivati timori (se non certezze) che la chiusura, per come progettata, li porterà all’inevitabile chiusura delle proprie attività. Permanendo l’attuale progetto, intendiamo tutelare gli interessi dei sottoscrittori del Comitato e delle relative famiglie nelle forme e presso le opportune sedi”.

Sono gli stessi fattori che hanno condotto al ricorso al Tar contro l’isola pedonale Cairoli. I commercianti si dicono certi che l’isola pedonale porterà alla chiusura delle loro attività e avanzano le stesse proposte avanzate dai colleghi dell’area Cairoli, vale a dire un’isola pedonale solo nei week end e addirittura solo da maggio a settembre, idee in direzione opposta rispetto alla volontà dell’amministrazione comunale di istituire un’isola pedonale permanente come avviene in tutte le altre città italiane. Considerata l’esperienza negativa sull’isola Cairoli, poi, è difficile pensare che la giunta voglia sottoporre al Consiglio un Piano urbano del traffico già approvato. Si ripropone, insomma, un film già visto: si vuole istituire un’isola pedonale ma i commercianti sono contrari e minacciano di tutelare i propri interessi nelle sedi opportune. Stavolta, però, la variante Put è dalla parte dell’amministrazione comunale…

(Marco Ipsale)