Oltre 500 sfollati di Giampilieri, Scaletta e Itala possono finalmente rientrare a casa

Due anni e otto mesi infiniti. Due anni e otto mesi di sofferenza e speranza. Speranza mai sopita che oggi diventa un barlume di luce. La maggior parte degli sfollati di Giampilieri, Scaletta e Itala può finalmente rientrare nelle proprie abitazioni. Dopo aver visto morte e distruzione, la vita che ricomincia.
I lavori non sono ancora del tutto terminati. Dei 21 cantieri approntati dal Genio Civile, sono 16 quelli ultimati e collaudati, negli altri si continua a lavorare. In particolare in via Puntale, zona “rossissima” ancor più che rossa, dove è necessario demolire le case per completare i canali e far divenire la zona “azzurra”, cioè libera e disabitata.
Abbiamo sentito l’ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca: “Sono soddisfatto dei lavori fin qui svolti, abbiamo speso i fondi a nostra disposizione e rinverdito le zone pericolose. Gran parte degli sfollati può rientrare nelle proprie abitazioni, i restanti lo potranno fare a breve, appena ultimeremo le opere. Per adesso restano alcune zone gialle, quelle cioè in cui è possibile restare solo nelle ore diurne. L’unica area rossa rimasta è quella di via Puntale, dove dobbiamo abbattere delle abitazioni per creare i canali. Ma non è un lavoro semplice perché lì le case sono una attaccata all’altra. Abbiamo dato priorità ai luoghi in cui la gente doveva tornare ad abitare, per porre fine a questo lungo “esilio”. Mi rendo conto che per loro, lontano dalle proprie case, siano stati tempi biblici, ma sono soddisfatto dei tempi di realizzazione, dove c’era solo fango e distruzione ora c’è verde”.
E sull’argomento è intervenuto anche il deputato regionale del Pd, Filippo Panarello: “Oggi sono state definite le nuove riperimetrazioni nei centri del Messinese colpiti dall’alluvione del 1 ottobre 2009: in base ai nuovi rilievi, che indicano quali aree sono tornate sicure e quali sono invece ancora a rischio, oltre 500 persone – cioè la maggior parte degli sfollati di Giampilieri, Scaletta e delle altre aree alluvionate – potranno tornare nelle loro case”.
Panarello non manca di elogiare tutte le componenti che hanno contribuito a questo risultato: ““Siamo di fronte ad un risultato importantissimo, raggiunto in tempi ragionevoli grazie all’impegno della Regione, dei suoi uffici periferici, della Protezione Civile, del Genio Civile, degli Enti Locali e dei Comitati dei cittadini: tutti questi soggetti hanno lavorato assieme per raggiungere lo stesso obiettivo. Dopo il risultato di oggi siamo fiduciosi che in tempi brevi si possano completare gli ultimi interventi necessari per la messa in sicurezza delle altre aree, in modo da far tornare alla piena normalità l’intero territorio e tutti i suoi abitanti”.
La speranza è che, quantomeno, dagli errori del passato si possa imparare per il futuro. Spesso, per rimediare al danno, si spende molto più che con opere di messa in sicurezza preventive. Se si fosse colto il segnale del 25 ottobre 2007 e si fosse intervenuti allora, probabilmente oggi non staremmo a piangere 37 morti. (Marco Ipsale)