Messina, l’Ordine dei giornalisti contro le intimidazioni ai colleghi e il clima d’intolleranza

Nessun episodio di intolleranza nei confronti dei giornalisti sarà sottovalutato. Lo ha detto il prefetto di Messina, Stefano Trotta, che ha presieduto una riunione del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico, dopo gli insulti e le scritte minacciose sui muri, che avevano avuto come destinatario il vice capo redattore della Gazzetta del Sud e direttore di Rtp, Lucio D'Amico. Alla riunione del comitato ha partecipato, su invito del prefetto e in rappresentanza dell’Ordine di Sicilia, la consigliera Gisella Cicciò.

L’iniziativa di Trotta è stata adottata dopo che l’Ordine aveva sottolineato in una nota che il collega D’Amico era stato oggetto di manifestazioni di intolleranza, “perché autore di un fondo in cui criticava gli eccessi di forme di contestazione che non rispettano i beni comuni e agevolano oggettivamente il degrado della città”. Nel comunicato il Consiglio, “ritenendo inammissibili forme di intolleranza anacronistiche, aveva chiesto al prefetto e al sindaco di ripristinare le condizioni per un confronto sereno e civile sui temi informativi di interesse collettivo nella Città dello Stretto‎”. Nel corso della riunione del Cosp la consigliera Cicciò ha rappresentato le esigenze e le preoccupazioni dei colleghi messinesi. Alla riunione erano presenti il questore e i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, assieme ai quali il Prefetto ha assicurato ai giornalisti che gli episodi di intolleranza nei loro confronti non saranno sottovalutati. Nei mesi scorsi l’Ordine di Sicilia si era già rivolto al prefetto, al questore e al sindaco di Messina, Renato Accorinti, anche per ripristinare condizioni di sicurezza a Palazzo Zanca, sede del Comune, al cui interno si erano verificate proteste e violenze che avevano riguardato anche i cronisti, presenti nell’edificio per svolgere il loro lavoro.

‎Nella sua prossima riunione l'Ordine prenderà in considerazione anche quanto avvenuto ad Agrigento lunedì 7 settembre, in occasione dello sgombero di una villetta abusiva nella Valle dei Templi: oggetto degli accertamenti il comportamento di un avvocato, che, davanti a gente esasperata e in un clima di forte tensione, avrebbe fatto riferimenti pesanti ad alcuni giornalisti presenti sul posto per fare il loro lavoro.