Troppe panchine inutilizzate in piazza Unità d’Italia, Gioveni lancia la proposta

Prendere le panchine della nuova piazza Unità d’Italia, riqualificata nei mesi scorsi, e spostarle dove davvero possono essere usate dai cittadini. La proposta è del consigliere comunale Libero Gioveni che ha scritto all’assessore all’Arredo Urbano Daniele Ialacqua e al direttore dell’Atm Giovanni Foti per chiedere di trasferire le panchine per esempio alle fermate degli autobus, dove troppo spesso la gente è costretta ad aspettare a lungo senza neanche potersi sedere da alcuna parte.

“La nuova piazza Unità d'Italia contiene circa 40 panchine previste inizialmente nel progetto di riqualificazione, ma è fuor di dubbio che per il contesto viario in cui l'area si ritrova, visto che funge più da spartitraffico che da vera e propria piazza, hanno perso la loro vera funzione” spiega Gioveni che ne ha contate esattamente 38.

“Suona come un classico pugno nell'occhio vedere le 38 panchine del tutto vuote e inutilizzate attorno alla statua del Nettuno e solo a pochissimi metri, esattamente alla fermata del tram in corrispondenza di Largo dei Marinai Russi, vedere dei cittadini costretti a sedersi,per non dire arrampicarsi nel muretto perimetrale ad attendere il tram. Non sono certamente da meno anche le fermate del tram lungo il viale San Martino totalmente sprovviste di sedili o le tante fermate dei bus dove soprattutto gli anziani fanno fatica ad aspettare l'arrivo dei mezzi, visti spesso anche i tempi lunghi per i noti problemi dei disservizi del trasporto pubblico. Se poi a tutto questo si aggiunge anche il fatto che molte piazze di villaggi periferici sono prive di panchine o, se queste ci sono, risultano vetuste o addirittura distrutte dai vandali, non si può non ritenere necessario adottare degli opportuni provvedimenti in tal senso”.

Per tutti questi motivi Gioveni chiede di valutare la possibilità di prelevare almeno 30 delle attuali 38 panchine site in piazza Unità d'Italia e dislocarle alle fermate del tram e degli autobus che ne sono totalmente sprovviste, nonché nelle piazze dei villaggi in cui risultano mancanti o distrutte.