Se andare in spiaggia diventa un “lusso” e Torre Faro una località per soli ricchi e residenti

Torre Faro sta per essere trasformato in un villaggio balneare a misura di residenti e benestanti. Una località ad uso “semi-privato”, in cui a farla da padroni saranno i residenti, i proprietari e gli affittuari di case ed i messinesi senza problemi di conto corrente.

La rivoluzione al contrario targata Accorinti inizierà mercoledì 15 luglio con l’inaugurazione del maxi-parcheggio Torri Morandi, via Pozzo Giudeo, e l’istitituzione della sosta a pagamento.

Secondo le recenti disposizioni dell’Amministrazione comunale chi usufruirà del parcheggio, in grado di ospitare circa 500 auto, dovrà acquistare un biglietto di 2 euro al giorno, con il quale avrà anche a disposizione il bus-navetta che farà la spola sino alla spiaggia; mentre chi vorrà parcheggiare in prossimità di Capo Peloro dovrà sostare nei parcheggi a pagamento e sborsare 2 euro all’ora. Per residenti, proprietari di casa ed affittuari la musica sarà completamente diversa: avranno diritto sino a due pass gratuiti.

Facendo due semplici conti, una famiglia che intende andare ogni giorno a mare nei pressi del Pilone, servendosi del parcheggio Torri Morandi e del bus navetta, dovrà spendere 14 euro a settimana, vale a dire 56 euro al mese. Un cifra assolutamente modesta per molti ma non per tutti, visto il momento ristrettezza economica.

Decisamente più esosa sarà la sosta nei parcheggi a raso, che come detto costeranno 2 euro ogni ora. Qui parcheggiare diventerà un lusso, che pochi possono permettersi . Chi ad esempio si fermerà in spiaggia 3 o 4 ore dovrà spendere dai 6 agli 8 euro al giorno. Cifra che andrà moltiplicata per tutti i giorni in cui si sceglierà la spiaggia di Torre Faro per trascorrere qualche ora di relax al mare.

In teoria, le nuove disposizioni viarie emanate da Palazzo Zanca dovrebbero servire ad impedire che il villaggio di Torre Faro si trasformi in una giungla, con auto parcheggiate ovunque, traffico costantemente in tilt e viabilità paralizzate per intere ore, come è sempre successo durante la stagione estiva. In pratica, però, il piano viario messo a punto dall’amministrazione Accorinti rischia di diventare un deterrente per chi vuole recarsi a Torre Faro e di rendere l’ambìto villaggio una località d’élite, alla quale non tutti possono avere accesso. Insomma, una meta per pochi fortunati.

Molti messinesi non ci stanno e come si legge nella locandina che gira su Facebook (vedi foto ) non accettano che l’area del Pilone diventi la spiaggia privata dei residenti.

Perché una cosa è la lotta inciviltà, da portare avanti con il pugno di ferro e sanzionando senza remore i trasgressori delle regole, altra cosa è alzare barriere di tipo economico, impedendo la libera fruizione del litorale cittadino. Non tutte le famiglie possono permettersi di pagare 2 euro al giorno, pur trattandosi di una cifra irrisoria, e men che mai 2 euro all’ora. E’se è vero che non esiste solo la spiaggia di Torre Faro, è altrettanto vero che ogni persona ha il diritto di scegliere dove andare a mare, rispettando ovviamente le regole del vivere civile ma senza per questo doversi sentire discriminato rispetto a chi ha una casa in villeggiatura o la possibilità di pagare 6-8 euro al giorno per trascorrere qualche ora nel luogo simbolo della nostra città.

Lo Stretto di Messina è il bene comune (espressione tanto cara all’amministrazione Accorinti) per eccellenza, e come tale va salvaguardato.

Danila La Torre