Politica

Rivoluzione plastic free, ci prova anche Messina: inizieranno locali e mense

In tutta Italia già da qualche mese è partita la corsa di Comuni, enti, uffici, città che stanno provando a mettere al bando la plastica. Il Ministero all’Ambiente ha iniziato già a ottobre, a ruota tante realtà hanno lanciato progetti e iniziative per eliminare dal largo consumo tutto ciò che è fatto di plastica e che per questo è altamente inquinante.

Addio alla plastica?

Messina a quanto pare non vuole rimanere indietro. Lo ha deciso il consiglio comunale che ha votato all’unanimità la mozione presentata dai consiglieri del Movimento 5Stelle Andrea Argento e Cristina Cannistrà. Obiettivo: vietare la distribuzione di sacchetti di plastica e contenitori non biodegradabili.

Locali e mense

L’ordinanza riguarderà tutti gli esercenti cittadini e sarà estesa anche alle mense scolastiche e universitarie. Per i consiglieri pentastellati: «Un traguardo importante, che consentirà l’incremento della raccolta differenziata e una maggiore tutela dell’ambiente».
Quindi niente più sacchetti di plastica inquinanti, né contenitori o stoviglie monouso non biodegradabili. La proposta di delibera presentata dai consiglieri del M5S nasce dalla mozione che lo scorso ottobre avevano presentato con lo scopo di impegnare il Sindaco e l’Amministrazione ad emettere un’ordinanza che vietasse agli esercenti cittadini la distribuzione ai clienti di shopper in polietilene, difficili da smaltire e di impatto nocivo per l’ambiente.


Cristina Cannistrà e Andrea Argento, consiglieri comunali M5S


Cosa cambierà?

Tutte le attività commerciali cittadine, artigianali e di somministrazione alimenti e bevande, sia a posto fisso che itinerante, dovranno utilizzare solo sacchetti monouso in materiale biodegradabile e compostabile. Fra le richieste del gruppo consiliare anche l’obbligo di distribuire al pubblico esclusivamente posate, piatti, bicchieri e sacchetti monouso in materiale biodegradabile e compostabile in occasione di feste pubbliche e sagre. Ad ottenere l’approvazione del Consiglio, inoltre, un emendamento che estende l’obbligo anche alle mense scolastiche e universitarie.

«I sacchetti di plastica utilizzati quotidianamente per la spesa – spiegano Argento e Cannistrà – possono provocare gravi conseguenze ambientali e hanno un impatto nocivo sin dalla loro produzione, che si aggrava in fase di smaltimento, sia lecito che illecito. L’utilizzo di shoppers di plastica non biodegradabile per la spesa, inoltre, provoca gravi inconvenienti per il recupero dei rifiuti organici umidi in sede di raccolta differenziata».

«L’Aula ha votato la proposta all’unanimità, con un solo consigliere astenuto. Si tratta di un traguardo importante, che consentirà l’incremento della raccolta differenziata, la riduzione dell’impatto ambientale e la valorizzazione di pratiche virtuose per favorire il massimo recupero di energia e di risorse», concludono i consiglieri.