Cittadella dello sport: “Impianti non idonei dal punto di vista igienico e strutturale”

Sulla risoluzione del contratto di gara per la gestione della Cittadella dello sport di Roccalumera (chiusa da dieci mesi) è intervenuta l’associazione “Vivere insieme”. L’unica ad aver presentato l’offerta e ad essersi aggiudicata la gestione dei campetti di calcio e tennis (chiusi da dieci mesi) per un canone annuo di poco superiore ai 21mila euro.

Il presidente dell’Associazione, Nello Miano, ha spiegato che “dopo i nostri ripetuti solleciti per l’effettuazione del sopralluogo preliminare presso gli impianti stessi, si è constatato che gli impianti non erano idonei all’utilizzo né dal punto di vista igienico né da quello strutturale, senza contare che parte degli stessi impianti da affidare in gestione erano stati concessi in uso, nel frattempo, al corpo dei forestali di Savoca. A quel punto – aggiunge Miano – si prospettavano due soluzioni: o citare l’amministrazione comunale per danni oppure cercare una soluzione che accomodasse tutto senza allungare i tempi e lasciare strascichi fra le parti.

Si è convenuto, quindi, di comune accordo, di chiudere la cosa pacificamente procedendo ad un accordo bonario, come previsto dall’articolo 1965 del codice civile, risolvendo consensualmente il contratto. Ciò per stabilire una volta per tutte la verità sulla vicenda della gestione dei campetti e per non sottoscrivere la volontà dell’Amministrazione e dell’assessore allo Sport Sebastiano Foscolo – conclude Miano – dalle cui dichiarazioni rilasciate sull’argomento sembra attribuire ad altri la colpa di quanto verificatosi. Questo è invece il risultato dell’improvvisazione e del limite di gestione e coordinamento politico”.

Alla Giunta non è rimasto altro da fare che prendere atto della risoluzione consensuale e con determina tecnica è stata svincolata, a favore di Vivere Insieme, anche la cauzione provvisoria presentata in sede di gara.

Carmelo Caspanello