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Roccalumera. “Il cavalcavia ferroviario rappresenta un grave pericolo”

ROCCALUMERA – Il pericolo viene dall’alto. Distacchi di calcinacci si sono verificati dal cavalcavia ferroviario che collega, lungo la Sp25, piazza Mazzullo alla zona a monte del paese. La struttura non versa in buone condizioni. Giovedì scorso, con una nota al sindaco, all’assessore alla Viabilità e al presidente del Consiglio, la minoranza ha posto la problematica all’attenzione dell’amministrazione comunale.

Ma la questione era già stata presa in carico dal Corpo di Polizia Locale. “Abbiamo già effettuato un sopralluogo – ci spiega il coordinatore Salvatore Villari – e successivamente segnalato agli organi preposti, anche con alcune fotografie a corredo, la necessità di intervenire per ripristinare le condizioni di sicurezza. In effetti – prosegue – un primo intervento di messa in sicurezza crediamo sia già stato effettuato, come recentemente riscontrato, ma probabilmente sono necessari altri interventi”.

Per la minoranza, il cavalcavia, “oltre a versare in uno stato generale di degrado strutturale (assenza di copri ferro, armatura in stato di ossidazione)”, presenta un evidente distacco di pezzi di cemento (calcinacci) e la canaletta porta impianti pericolosamente penzolante, in quanto non più adeguatamente ancorata all’impalcato”. Una situazione che secondo i consiglieri Rita Corrini, Tiziana Maggio, Ivan Cremente e Antonino Scarci, “rappresenta un gravissimo pericolo sia per il traffico veicolare che per quello pedonale e si avverte in modo particolare in concomitanza del passaggio dei convogli ferroviari che provocano evidenti vibrazioni dell’impalcato”.

L’opposizione, nella nota chiedeva dunque “alla luce di tale situazione di pericolo”, “che il sindaco, con la massima urgenza, nel caso in cui non abbia finora adottato alcun provvedimento a riguardo, interceda presso Rete Ferroviaria Italiana e/o la Città Metropolitana di Messina al fine di verificare le attuali condizioni di sicurezza dell’impalcato e di adottare i relativi provvedimenti”.