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Roccalumera/La sentenza. Debito con l’Ato per 1,3 mln: “Così l’Amministrazione ha evitato il dissesto”

ROCCALUMERA – L’ultimo atto sulla contesa tra il Comune di Roccalumera e l’Ato4 rifiuti per un debito dell’ente locale pari ad 1 milione e 300 mila euro si è concluso con la sentenza del Tar di Catania che ha dichiarato improcedibile il ricorso della precedente Amministrazione (guidata dal sindaco Gianni Miasi) per difetto di giurisdizione. La vicenda affonda le radici al 2012 e venne intrapresa dal Comune al fine di ottenere la dichiarazione di inadempimento dell’Ambito territoriale per i servizi da espletare in forza della convenzione sottoscritta dalle due parti. La sentenza del Tar non avrà ripercussioni sull’equilibrio economico-finanziario del Comune “in quanto – spiega l’avvocato Carmelo Saitta, in qualità di esperto del sindaco, Gaetano Argiroffi – l’attuale Amministrazione ha pensato bene e per tempo di redigere un piano di riequilibrio, inserendo in bilancio il debito con l’Ato. A quest’ora – chiosa Saitta – ci saremmo ritrovati con un debito fuori bilancio enorme e sull’orlo del dissesto. Al contempo – prosegue l’avvocato – da questa decisione del Tribunale amministrativo emerge un fatto inconfutabile: la strategia contabile e finanziaria dell’Amministrazione precedente viene sconfessata. La posta finanziaria di 1 milione e 300mila euro, pari all’entità dei servizi da pagare all’Ambito territoriale, andavano inseriti in Bilancio, in quanto si trattava di una spesa dovuta”. Saitta va oltre per far comprendere ancor di più la situazione. “Fortuna vuole – prosegue – che nel 2013 l’Amministrazione Argiroffi si sia adoperata per confezionare il piano di rientro dei debiti dovuti all’Ato per complessivi 2 milioni e 500 mila euro, fra i quali venne inserito il milione e 300 mila euro oggetto del contendere. In conseguenza, se il Comune oggi non va in default, è grazie alla lungimiranza dell’attuale sindaco e di tutta la sua compagine, che si adoperò a risanare le criticità debitorie ereditate da chi l’aveva preceduto nella gestione del Comune. Visione vincente e giusta, soprattutto utile, condotta nell’interesse pubblico collettivo. Ciò premia il merito di chi sa governare, senza proclami – conclude Saitta – nel rispetto delle norme e della comunità, che è stato chiamato a dirigere”.