“Sindaco, quando la smetterà di fare lo scaricabarile?”

Se il depuratore è guasto, il sindaco Gaetano Argiroffi lo ripari invece di addebitare sempre le responsabilità alla passata amministrazione. E’ questo in sintesi quanto dichiarato dai consiglieri di minoranza Rita Corrini, Giuseppe Melita, Maria Grazia Saccà, Mauro Sparacino e Antonella Totaro. Il riferimento è alle condizioni dell’impianto di depurazione e in particolare alle avarie riguardanti i pali guida che mantengono in asse le pompe di sollevamento e alla presenza di detriti e sedimenti.

Desideriamo porre al sindaco Argiroffi la seguente domanda: fino a quando riterrà che tutti gli inconvenienti che avvengono a Roccalumera possano essere scaricati su altri? Per tutti questi cinque anni oppure ritiene che ci sia un limite di pudore ad un comportamento puerile ed assai poco responsabile?”.

Del resto, proseguono i consiglieri, Argiroffi è ormai sindaco da tredici mesi e in questo tempo “avrebbe avuto, lui o chi per lui, tante buone occasioni per vedere lo stato delle vasche ed eliminare i detriti ed il fango in luogo da lasciarli indurire” considerato che “l’ispezione delle pompe e della vasche deve essere fatta periodicamente”.

Le parole lasciano il tempo che trovano, dunque meglio agire: “Le pompe si sono rotte e vanno riparate, i detriti ed il fango vanno tolti. Come tutti gli oggetti il materiale si usura e si rompe. Nulla di più banale. Li ripari e vada avanti con serenità”.

Un comportamento piagnucoloso che tenta di scaricare su altri colpe di ciò che avviene a 13 mesi di distanza dalle elezioni, non è né dignitoso né produttivo – conclude Per Roccalumera rivolgendosi direttamente al primo cittadino -. Ciò che da lei ci attendiamo è che ci faccia sentire rappresentati da una persona che affronta gli avvenimenti e gli inconvenienti e li risolva con serenità e responsabilità, senza piagnucolare: stia pur certo che se farà questo lo riconosceremo e saremo ben lieti di potere dire che finalmente Roccalumera ha il proprio capo, rispettato ed autorevole e non uno scaricacolpe sterilmente (ri)vendicativo che ha avuto il favore dei numeri ma non ancora il rispetto convinto dei propri concittadini”.