Le Donne alla Ragioneria. Tutti contro la scelta della giunta Accorinti

Riteniamo assolutamente inadeguato il provvedimento con cui il sindaco Accorinti ha parzialmente rimodulato gli incarichi dirigenziali affidando la ragioneria generale al segretario direttore generale Le Donne, trasferendo al contempo Romolo Dell’Acqua al dipartimento Risorse Umane. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che suscita più di una perplessità tenuto conto che Dell’Acqua aveva portato avanti un efficace lavoro di riorganizzazione del settore di cui si cominciavano ad apprezzare i risultati e soprattutto che, visto che l’obiettivo dichiarato dell’operazione è Cama (assurto a capro espiatorio delle inefficienze finanziarie dell’ente), sarebbe stato più logico affidare a quest’ultimo la titolarità di un Dipartimento (quello appunto delle Risorse Umane) di cui era già responsabile “ad interim”, non intaccando equilibri in altri settori dell’amministrazione". Per il segretario provinciale del Csa, Piero Fotia, il rimedio è peggiore del male.

"Dell’Acqua – prosegue -, ai sensi delle vigenti normative, non può ricoprire l’incarico in quanto incompatibile con la carica ricoperta di dirigente sindacale. Il provvedimento infine ha come conseguenza un’inaccettabile concentrazione di incarichi in capo a Le Donne che riteniamo non possa garantire la necessaria continuità in un incarico, come quello di direzione della Ragioneria Generale, che richiede presenza continua e specifica professionalità. L’iniziativa, lungi dal garantire il proclamato rapido ed efficace cambiamento, rischia a nostro avviso di creare nuove inefficienze e disorientare i dipendenti dei dipartimenti interessati, minando alla base tutta una serie di procedimenti attesi da tempo da tutto il personale, come l’istituzione delle Posizioni Organizzative e delle Alte Professionalità, nonché il complesso iter del risanamento finanziario dell’ente".

Sulla stessa linea il consigliere comunale Libero Gioveni. "Il defenestramento del ragioniere generale Cama e il conseguente pluri-incarico attribuito ad Antonio Le Donne è frutto della schizofrenia politica di un’Ammin istrazione che ormai si arrampica sugli specchi per tentare di salvare il salvabile. Appare tardiva una decisione che se da un lato soddisfa la richiesta che da tempo gran parte del Civico Consesso aveva indirizzato all’Amministrazione (specie per gli spaventosi ritardi nella presentazione dei Bilanci), dall’altro palesa un’eccessiva fiducia nei confronti di una sola persona che, per quanto capace e determinato, non può affatto gestire contemporaneamente tre complessi incarichi dai quali dipendono le sorti del Palazzo e dell’intera città. Il sindaco deve riferire in Aula – ha chiesto il consigliere alla presidente Barrile – dando conto e ragione anche di un nuovo cospicuo esborso per le casse comunali che si prospetta da qui a breve visto che ha deciso di assumere un nuovo dirigente per metterlo a capo del Dipartimento Ragioneria. Ci doveva pensare prima – chiosa l’esponente centrista – ossia quando 2 anni fa bandì il concorso a tempo determinato per 2 anni per l’assunzione di 2 dirigenti (gli attuali Domenico Zaccone e Loredana Carrara) che sono stati messi a capo, l’uno del Dipartimento servizi sociali (scelta certamente necessaria), l’altra per coprire l’Ufficio di Gabinetto, scelta quest’ultima invece evitabile e non prioritaria, visto che la Ragioneria, per le numerose emergenze e lacune mostrate, avrebbe dovuto avere subito una nuova guida. Quella di Accorinti, quindi – conclude Gioveni – è solo arroganza istituzionale, forse peggiore di quelle viste con altri sindaci (per esempio col doppio incarico dato da Buzzanca al suo fido Antonio Ruggeri di Capo di Gabinetto e amministratore delegato dell’Ato 3). Deontologia amministrativa vorrebbe che un “controllato” non sia nello stesso tempo “controllore” di sé stesso. Alla faccia di quellicheceranoprima”.