Senza acqua da tredici giorni, in protesta gli abitanti delle case Zancle. IL VIDEO

Senza acqua da tredici giorni. Dai rubinetti delle loro case da due settimane non sgorga un filo d'acqua, una situazione ormai insostenibile che li ha portati a protestare a Palazzo Zanca. Questa mattina gli abitanti delle case Zancle di Tremonti si sono presentati al Comune, arrabbiati e stanchi per il silenzio che finora hanno ricevuto in risposta alle innumerevoli segnalazioni fatte all'Amam e agli uffici comunali. Hanno alzato la voce per chiedere ascolto, con tanto di striscioni molto polemici diretti al Sindaco Renato Accorinti e del vicesindaco Guido Signorino, hanno atteso che qualcuno li ricevesse. Nel complesso case Zancle sono 120 le famiglie che in queste due settimane hanno combattuto con un problema che ha messo in serie difficoltà la normale quotidianità dei tanti residenti della zona. In tarda mattinata l'assessore Daniele Ialacqua ha incontrato i manifestanti e al termine di un confronto è arrivata la soluzione. Intanto saranno inviate due autobotti per riempire i serbatoi del complesso, nel frattempo insieme all'Amam si cercherà di capire la causa che ha lasciato a secco i rubinetti delle case Zancle.

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Pd Nicola Cucinotta che ha definito la protesta di questa mattina solo la punta dell'iceberg di una condizione di totale abbandono dell'intero complesso.

"I cinque edifici, ognuno dei quali composto da cinque piani, sconoscono interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. L’ormai vetusto intonaco delle facciate esterne delle palazzine, in varie parti anche assente, non garantisce l’impermeabilità agli alloggi. La struttura portante degli edifici risulta scoperta con l’armamento in ferro a vista ormai arrugginito e corroso dalle intemperie. La vasta superficie sovrastante i garage utilizzata quale strada di transito ed ad area parcheggi, colma di buche, decrepita (dove rimangono solo tracce di asfalto), non è più stagna, pertanto le copiose infiltrazioni di acqua piovana sistematicamente allagando i box, arrecano seri danni agli oggetti ivi custoditi, ne deteriorano gli intonaci e ne corrodono le strutture in ferro portanti. La zona sottostante gli edifici adibita a garage manca di qualsiasi misura di sicurezza, non vi è impianto idrico, manca un sistema antincendio e la prevista simbologia internazionale, manca l’indicazione delle vie di fuga e quanto necessario per l’adeguamento degli impianti alla normativa vigente. I locali in questione necessitano di un’urgente bonifica, derattizzazione e disinfestazione, perché infestati da topi, blatte, qualsivoglia genere di insetto, detriti e suppellettili. Tre palazzine non sono raggiungibili da mezzi di soccorso, a causa delle ridotte e proibitive condizioni della strada, per cui in caso di calamità o richieste di soccorso, attualmente, più di 100 persone rischiano la loro incolumità. Se aggiungiamo a questo quadro desolante, la mancanza di erogazione idrica che costringe decine di famiglie a convivere con un grosso disagio che si protrae da quasi un anno e che impedisce di assolvere alle normali abitudini igieniche presso le proprie abitazioni. Non di poca rilevanza risulta, come denunciato dagli stessi abitanti, la mancanza di legalità e di rispetto della cosa pubblica" denuncia Cucinotta. Il consigliere chiede un immediato intervento delle istituzioni e chiede al Sindaco se intende intervenire affinché tutti i locatari, anche quelli in via provvisoria, paghino i canoni di locazione e le altre rette mensili (Amam, Condominio). Viceversa, se intende emanare ordinanze di sgombero coatto nei confronti di coloro che non hanno mai ottemperato al pagamento di quanto dovuto. Obbligando, invece, agli inquilini morosi il pagamento degli arretrati attraverso un piano di rientro, che consentirebbe un entrata di liquidità per le deficitarie casse comunali. Chiede anche se si procederà a verificare l’agibilità, la staticità, la vivibilità degli stabili, nonché la sussistenza di tutti i criteri normativi che garantiscano la benché minima sicurezza di intere famiglie che vivono in suddetti alloggi. E se intende garantire e tutelare la salute dei cittadini e garantire ai propri cittadini di poter usufruire dei servizi necessari per il decoro delle proprie famiglie attraverso la normale erogazione di un bene primario, l'acqua.