Invece di custodire i 37mila euro di due anziane, li fa sparire: arrestato il sindaco Lo Schiavo

Due anziane sorelle, nessun erede, una somma di 37mila euro da custodire, la presa in carica da parte del Sindaco, due buste sigillate contenenti i soldi, la sparizione, la scusa del disordine creato da un “trasloco”, il denaro che non si trova più, e poi le buste ritrovate aperte e vuote.

E’ una storia particolare quella che si cela dietro l’arresto del Sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo, 43enne, finito direttamente ai domiciliari con l’accusa di peculato. Tutto ha inizio nel giugno del 2013 e ruota attorno alla figura di due anziane sorelle (oggi defunte) che, all’epoca dei fatti, possedevano una casa e diversi beni. Ammalate, bisognose di cure e senza eredi che potessero badare a loro, le due donne furono trasferite, per loro tutela, in una casa di riposo a Leni, in frazione Valdichiesa. Non essendoci nessun parente che potesse prendersene cura, furono gli agenti della Polizia Municipale allora ad occuparsi del loro trasferimento, premurandosi di sigillare la loro abitazione. Prima che la casa rimanesse disabitata, però, come da prassi, agenti e Sindaco Lo Schiavo effettuarono un sopralluogo per fare una stima dei beni. E proprio in quell’occasione furono ritrovati quasi 37mila euro, 212 dollari australiani e 180 dollari americani. Il denaro, insieme alle chiavi, fu così sigillato in una busta controfirmata e consegnata in custodia temporanea al Sindaco, insieme ad un apposito verbale.

Secondo la prassi, Lo Schiavo avrebbe allora dovuto prendere i soldi e versare l’intero ammontare sul conto corrente delle due donne che era ancora attivo nella filiale della Banca Nuova di Malfa o, in alternativa, avrebbe dovuto custodirlo in una cassaforte nel Comune. Di fatto, non fece né l’uno né l’altro. Il Comune gli sembrava un posto poco sicuro, così come la Stazione dei Carabinieri. Meglio tenerli ben nascosti in casa.

La strana situazione iniziò ad emergere solo lo scorso 4 marzo quando il Giudice del Tribunale di Barcellona nominò un amministratore di sostegno per una delle due donne anziane (una delle sorelle era già morta nel dicembre del 2013). Qualche giorno dopo, anche la seconda sorella 88enne esalò il suo ultimo respiro ed allora l’amministratore chiese di poter prendere possesso delle chiavi della loro abitazione per poter fare un sopralluogo ed avviare le pratiche di successione ereditaria.

Così il 20 marzo, il Comandante della Stazione di Santa Marina Salina Gabriele Bianchi, il neo nominato amministratore di sostegno ed il Sindaco Lo Schiavo si recarono nella casa delle donne. Il clima divenne teso quando l’amministratore iniziò a chiedere che fine avessero fatto i soldi dati in custodia, considerando che non erano stati mai versati sul conto corrente. Il Sindaco, che avrebbe dovuto tenere i soldi in una cassaforte del Comune, disse che invece il denaro era a casa sua, ma che in realtà si trattava di una cifra di circa 20-25mila euro. Il problema era che, a causa di un recente trasloco, lui stesso non ricordava più dove lo aveva nascosto. Qualche giorno dopo, dichiarò di averne già consegnato 6mila euro in contanti all’amministratore di sostegno. Ad ogni modo, una cifra nettamente inferiore a quella originaria di circa 37mila euro.

Un “trasloco”, dunque, avrebbe impedito a Lo Schiavo di ritrovare il denaro custodito. Eppure, a smentire le sue dichiarazioni, ieri sera, sono stati i fatti. Durante la perquisizione nella sua casa, i Carabinieri hanno ritrovato e sequestrato sia i verbali del giugno 2013, sia le due buste controfirmate con sigillo del Comune. Le buste erano aperte e vuote. Che fine abbiano fatto i soldi, ancora, non è dato sapere, né il Sindaco ha saputo fornire indicazioni. Nella casa di Lo Schiavo, i militari hanno anche ritrovato 11mila euro ed altri 1000 in valute straniere, ma non sembrerebbe probabile che questi appartengano alla somma dei 37mila custoditi. Gli accertamenti sono ancora in corso.

“E’ una storia particolare e molto triste, soprattutto poiché legato alla sofferenza di due donne che stavano male ed avevano solo bisogno di cure e sostegno”, ha commentato il Sostituto Procuratore Francesco Massara che ha coordinato le indagini. Il provvedimento di arresto, eseguito ieri sera, è stato firmato dal Gip del Tribunale di Barcellona. (Veronica Crocitti)