“Nuova società per chiudere con il passato”: i comunisti e Sinistra Italiana

Da un lato il fronte del no alla MessinaServizi e alla scelta dell’amministrazione Accorinti di fondare una nuova società pubblica per la gestione dei rifiuti. Nel mezzo tanti dubbi e la precarietà in cui stanno vivendo i lavoratori. Dall’altro lato però anche i sì alla MessinaServizi, il sostegno di chi crede che solo così si potrà uscire dall’emergenza continua.

A schierarsi a sostegno della nuova società, pur non negando tanti errori commessi dall’amministrazione Accorinti, è il Partito della Rifondazione Comunista che stigmatizza il comportamento “irresponsabile e incongruente” del Consiglio Comunale, che continua a lasciare in sospeso il destino dei lavoratori di Messinambiente e della città, evitando di pronunciarsi sull’affidamento del servizio a MessinaServizi Bene Comune e sul relativo contratto della nuova società, vanificando di fatto il voto espresso a febbraio con cui lo stesso Consiglio, pur tra molti di pancia, aveva dato via libera a questo percorso.

«Questo non può essere un alibi che assolve amministrazione e società da ogni responsabilità in merito alla disastrosa situazione dei rifiuti. Il PRC riconosce però all’assessore Ialacqua il merito, avendo ereditato una situazione assai difficile sul fronte gestionale, organizzativo e finanziario, complicata poi dalle note vicende regionali e giudiziarie che hanno portato alla chiusura a singhiozzo delle diverse discariche, di aver imboccato con determinazione la strada del potenziamento della raccolta differenziata e della gestione pubblica del servizio. Ovviamente, noi non crediamo che il Consiglio Comunale debba votare a favore della delibera “a prescindere”, ma il percorso in linea di massima è già stato approvato» scrive Alfredo Crupi.

Per i comunisti, se vi sono ripensamenti, piani alternativi, emendamenti, bisogna metterli sul tavolo della discussione con trasparenza, assumendosi la responsabilità delle proprie idee e delle proprie scelte dinanzi ai lavoratori e alla cittadinanza. Solo così si potrà mettere anche l’Amministrazione dinanzi all’onere di dimostrare che la strada individuata è quella giusta: sabotare nell’ombra e condannare i lavoratori e la città a una sorta di limbo, non giova a nessuno.

«Il Partito della Rifondazione Comunista esprime ancora una volta la massima solidarietà verso i lavoratori di Messinambiente, da sempre impegnati in un lavoro duro da svolgere in condizioni assai difficili, troppo spesso utilizzati come capro espiatorio da quanti non riescono a realizzare le corrette scelte sul piano politico e gestionale».

Anche Sinistra Italiana attacca a muso duro i consiglieri comunali che nei giorni scorsi hanno impedito che si chiudesse il cerchio sulla MessinaServizi. «I responsabili della prossima potenziale crisi sanitaria che potrebbe colpire Messina hanno un nome e un cognome e non si tratta di quello dell’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua e neanche di quello del sindaco Renato Accorinti, ai quali semmai va il merito di aver insistito con grande determinazione nel volere una politica dei rifiuti rigorosamente pubblica e ispirata ai principi della riduzione, riciclo e riuso dei materiali che oggi intasano le già troppe discariche sparse sul territorio siciliano. Saranno I consiglieri e le forze politiche a dovere rispondere davanti ai messinesi per tutto ciò che potrà accadere nei prossimi giorni» ha dichiarato la segretaria provinciale di Sinistra Italiana Alessandra Minniti.

Per Sinistra Italiana, l’emergenza rifiuti ha cause strutturali dovute ad almeno “due decenni di mala gestione, nei quali amministratori di centrodestra come di centrosinistra hanno usato Messinambiente come improprio salvadanaio per appropriarsi indebitamente di risorse pubbliche e come serbatoio di voti clientelari utilizzando le periodiche assunzioni di nuovi lavoratori , totalmente slegate da qualunque programmazione dell’attività aziendale, come massa di manovra per consolidare carriere e porzioni di potere politico”.

«Messina Servizi Bene Comune ha tutte le potenzialità per mettersi alle spalle le inefficienze e le pratiche affaristiche legate al ciclo dei rifiuti chiudendo la stagione infelice del sistema misto pubblico privato – che ha significato essenzialmente socializzazione delle perdite e appropriazione privata delle tasse salate pagate dai cittadini e delle risorse pubbliche- e garantendo sicurezza a lavoratrici e lavoratori e un buon funzionamento del servizio, come giustamente meritano cittadine e cittadini messinesi».