Il Referendum e la strategia dell’Apocalisse: “Se vince il no sarete tutti cancellati da facebook”

Confesso di essere un po’ spaventata. Si avvicina il Referendum Costituzionale d’autunno e stando alle dichiarazioni del premier e di esponenti della maggioranza è imminente la battaglia finale, quella che può trascinarci nel Caos degli inferi o nelle praterie della serenità. Non sapendo come andrà a finire per precauzione andrò a fare scorte di sale, zucchero di canna e farina di tumminia per prepararmi al peggio che secondo i Renzo’s boy capiterà qualora vincesse il NO.

Da alcuni mesi la strategia adottata è quella della pubblicità, punta sulle emozioni piuttosto che sui contenuti. Un po’ come quando per vendere un’auto si fa uno spot con una bella donna seminuda. Non c’azzecca nulla con l’auto però l’effetto sulle emozioni degli acquirenti è assicurato. Guardano il perizoma e si scordano del resto. Il “film” scelto dal governo per la campagna referendaria è La bella e la bestia. Nel copione la bella è l’Italia che verrà fuori dal sì, la bestia è lo scenario di un Paese che vedrà il prevalere degli istinti primordiali in caso di vittoria del no.

Da un lato entra in scena “La Bella” ed assistiamo a dichiarazioni in stile Berlusconiano-Cettolaqualunquiano (sul genere “un milioni di posti di lavoro” o “più pelo per tutti”) con annunci di “soldi per i poveri” o di riduzione e/o eliminazione delle tasse. Dall’altro c’è la Bestia e quindi gli scenari apocalittici in caso di vittoria del No al Referendum.

Il governo è riuscito a fare irritare persino l’Anpi, con le dichiarazioni del ministro Boschi:“i partigiani, quelli veri, che hanno combattuto, voteranno per il sì” facendo pensare che ci sono stuoli di partigiani farlocchi che stavano seduti sul divano mentre gli altri combattevano e che adesso sono pronti a votare per il no. Mai i partigiani avrebbero potuto pensare, in veneranda età, di dover ricominciare a ricordare cosa sono stati quegli anni, contro cosa si combatteva e per cosa si combatteva. Mai soprattutto avrebbero pensato di poter non essere graditi alla Festa dell’Unità e che sulla loro presenza si sarebbero versati fiumi di parole.

Negli scenari in caso di vittoria della “Bestia” l’Italia avrebbe a che fare con qualcosa di peggio della Brexit, perché “L’Europa non ci filerà più”,”l’economia sarà in ginocchio”. Se invece dovesse avere la meglio la Bella secondo il governo sconfiggeremo instabilità e terrorismo. Secondo la Boschi infatti si dovrà “riformare la Costituzione per vincere le sfide dell’Europa, del terrorismo internazionale e combattere l’instabilità. Abbiamo bisogno di un’Italia più forte verso l’Europa, un’Italia che sia credibile e per avere un’Italia più forte abbiamo bisogno, anche di una nuova Costituzione che ci consente maggiore stabilità e semplicità. In questo senso dire Sì al referendum e Sì alle riforme dà anche al nostro Paese la possibilità di essere più moderno e credibile”.

Se vogliamo battere l’Isis dunque secondo il ministro dobbiamo cambiare la Costituzione. Altra frase ad effetto è quella secondo la quale il sì comporterà la stabilità dei governi e la riduzione dei politici. E’ vero.

Ma il nodo è il combinato disposto tra Italicum e riforma, ovvero tra il Porcellum 2.0 e l’anestetizzazione del Senato.

Stando alla riforma infatti il Senato non viene cancellato, viene depotenziato. Ad essere cancellate sono le elezioni. Il Senato infatti non sarà più eletto dai cittadini ma sarà votato dagli stessi politici eletti. Sarà un’elezione di secondo livello (si eleggeranno tra di loro insomma). La tanto sbandierata riduzione del numero dei politici si limita a tagliare solo 215 senatori eletti per mantenere 100 seconde poltrone, giacchè i senatori ne accumuleranno due (una come consiglieri regionali o sindaci metropolitani ed una seconda, ottenuta non dai cittadini ma dai loro pari e quindi soggetta a trattative politiche, di secondo livello).

La stabilità dei governi dunque dipenderà dal fatto che una delle due Camere, cioè il Senato diventa eunuco e l’altra è totalmente nelle mani del premier, grazie all’Italicum che consente con la vittoria al ballottaggio un premio di maggioranza al partito vincente. Con questo scenario le minoranze e l’opposizione saranno come i Panda: in via di estinzione. Tra un Senato eletto dalle maggioranze vincenti nelle Regioni d’origini ed una Camera venuta fuori dall’Italicum l’unica cosa stabile sarà che l’opposizione sarà stabilmente fuori dai Palazzi.

Nel frattempo però Renzi e Boschi dicono che se vince il No alla riforma “l’Italia tornerà nella palude”, “sarà ingovernabile”, sarà “il paradiso degli inciuci”, sarà“meno sicura contro il terrorismo”, “risalirà lo spread” e non avremo “nessuna riforma per altri 30 anni”.

Se continua così con l’approssimarsi del Referendum immagino che lo scenario diventerà apocalittico ed alla vigilia del voto sentiremo dichiarazioni che descriveranno l’Italia in caso di No come un Paese medievale senza forno a micro-onde e con la televisione in bianco e nero. I prossimi messaggi subliminali per terrorizzare gli italiani saranno: 1) se vince il no tutte le donne avranno la cellulite 2)facebook sparirà dall’Italia, se volete v’incontrate al bar o vi telefonate e vi godete tramonti, albe, baci, feste e concerti in diretta senza bisogno di raccontare agli altri i fatti vostri 3)gli i-pad, i tablet e quant’altro saranno tolti dal mercato e si comunicherà solo con i telefoni duplex degli anni ’70.

L’asso nella manica Renzi lo riserva per i siciliani che nel 2017 andranno al voto: “se vince il no vi tenete Crocetta per un altro mandato”. Pare che la voglia dire alla Festa dell’Unità che si terrà a Catania da stasera fino all’11. Sarà questa senza dubbio l’arma vincente del Referendum, più degli appelli all’Europa e alla lotta al terrorismo o alle doppie punte.

La cosa che mi spaventa di più è la scomparsa dell’opposizione. Se dovesse vincere il sì il rischio è che non ci sarà mai più un Referendum Costituzionale. La maggioranza bulgara che verrà fuori da una pessima legge elettorale potrà cambiare a suo piacimento la Costituzione e fare quello che vuole senza che nessuno si opponga. Non so se l’Europa ci filerà di più o di meno, se avremo o meno la cellulite, ma quando qualcuno mi vuol vendere un’auto facendomi vedere una tizia seminuda il dubbio mi viene.

Rosaria Brancato