In migliaia per la Notte Bianca. Il sindaco: “Nel 2016 cinque serate, da maggio a settembre”

Un paese in festa, per una notte intera. La Notte bianca a S. Teresa di Riva è un “marchio” di successo. Anche per l’edizione 2015 le vie principali della cittadina jonica, ieri sera, sono state prese d’assalto da migliaia di persone. Tanti i giovani e i ragazzini. La pioggia, intorno alle 22, aveva fatto temere un rinvio. Un timore durato appena 10 minuti. Giusto il tempo di bagnare la kermesse, proseguita secondo il ricco programma messo a punto da amministratori, associazioni, commercianti ed artisti, anche di livello internazionale, quali quelli dell’arte di strada. E’ stato animato ogni angolo del paese e ce n’era per tutti i gusti. Nel verso senso del termine, considerato che la gastronomia ha rappresentato un segmento importante della manifestazione.

Sbandieratori, mangiafuoco, cantanti di musica classica, leggera e rockeggiante, mostre, esibizioni sportive, aree per i bambini ed altro ancora hanno illuminato la Notte bianca. E non a caso, considerato che la luce è stata proprio l’elemento che ha caratterizzato l’edizione 2015. Grande la soddisfazione del sindaco, Cateno De Luca: “Un grande successo – sbotta – tenuto conto che i negozi erano colmi e le strade e le piazze strapiene. Devo fare i complimenti a tutto lo staff organizzatore, capitanato dal presidente del Consiglio, Danilo Lo Giudice”. De Luca già pensa al futuro: “Proprio così. Sono rimasto colpito dalla passione dei nostri ragazzi: da Triska ad Alessio, da Ariosto a Carlo Barbera e tutti gli altri… S. Teresa sarà la patria degli aspiranti artisti. Noi siamo pronti ad investire in questa direzione in quanto convinti che anche questa è politica del fare. Per il 2016 – conclude De Luca – l’idea è di dar vita a cinque notti bianche, da maggio a settembre”. Ad avviso del presidente del civico consesso Lo Giudice l’edizione 2015 della Notte Bianca “è stata sicuramente tra le migliori in termini di qualità. Vedere il nostro paese in festa, con tantissima gente è una gioia immensa”.

Carmelo Caspanello