Cocuzza: “Sul rigore la porta mi sembrava più piccola del solito… Poi una grande gioia”

“Mi sono avvicinato sul dischetto perché mancavano Barraco e Gustavo. Non era facile perché avrebbe deciso la partita ma ho visto i miei compagni che mi guardavano sereni e mi spronavano. La porta mi sembrava più piccola del solito e in più il campo era bagnato. Sono riuscito a tenerla bassa ed è stata una grande gioia”. E’ raggiante Totò Cocuzza, in sala stampa, al termine della gara vinta contro il Matera, grazie alla sua rete arrivata all’89’. Ed il merito di Cocuzza non è solo quello di aver realizzato il rigore ma anche quello di averlo procurato, con un’invenzione che ha messo Zanini solo davanti al portiere, prima di essere atterrato. “Avevo pensato di tenere la palla – prosegue l’attaccante palermitano – ma poi ho visto il bellissimo movimento di Zanini e ho cercato di tagliare la difesa. Sono felice, per un attaccante è sempre bello fare gol e non mi aspettavo di segnarne 3 in 4 partite ma voglio condividere la gioia con tutta la squadra, che nel secondo tempo ha sofferto per l’inferiorità numerica. Non dobbiamo comunque montarci la testa perché il campionato è lungo: prima pensiamo alla salvezza tranquilla, poi si vedrà”.

Parole condivise dal tecnico Arturo Di Napoli, che ha voluto esaltare “lo spirito di squadra, che non ci fa mollare mai. Ma son contento anche perché siamo rimasti ordinati. Avevo chiesto di sfruttare una ripartenza fatta bene e così è stato. Vedo che i giocatori stanno maturando lo stesso mio senso di appartenenza a questa città, sono orgoglioso di loro. Zanini ha fatto una prestazione importante ma non è l’unico. Anche Bramati, ad esempio, che oggi non ha giocato, ha sempre mostrato grande serietà. Ho a disposizione un bel gruppo e di volta in volta sarà un problema scegliere gli undici. Ma si tratta di un problema da affrontare molto volentieri”.

“Un grande plauso alla squadra” arriva anche dal direttore sportivo Christian Argurio: “Giocare un tempo con un uomo in meno contro una delle squadre più forti del campionato non è facile. Ma questo gruppo ha un’anima forte ed è composto da ragazzi che credono di poter creare un ciclo e si danno sostegno reciproco. Non si può fare un nome perché tutti hanno fatto bene. A un certo punto ci andava bene anche il pareggio perché c’era il rischio della sconfitta. Ma c’era la forza e la sensazione che, con un guizzo, questa partita si poteva anche vincere”.

Mancava l’uomo cardine della difesa, Luca Martinelli, ma la coppia di centrali non l’ha fatto rimpiangere. “Non è stato solo merito nostro – ha detto Alessandro Burzigotti – ma di tutta la squadra. Nel secondo tempo, considerata l’inferiorità numerica, ci siamo abbassati ma, grazie all’aiuto di attaccanti e centrocampisti, abbiamo concesso più che altro tiri da fuori e calci d’angolo. In uno di questi, purtroppo, siamo stati puniti. Hanno attaccato con tanti uomini e non siamo stati veloci nel cambio di marcatura”.

Clima opposto in casa Matera, dove esordiva il neo allenatore Pasquale Padalino, che l’ultima volta al San Filippo aveva “passeggiato” con il suo Foggia: “Condizioni diverse – ha affermato -. Quel Foggia che vinse 3-0 aveva una struttura ben precisa e consolidata dall’anno precedente ed anche quel Messina non era quello di oggi. Loro hanno mostrato grande sacrificio e cattiveria agonistica, tutti elementi fondamentali in questa categoria. Alla mia squadra faccio comunque i complimenti, perché credo che, nonostante la sconfitta, non abbiamo demeritato, tanto che non mi sembra di ricordare parate del nostro portiere. In generale sono soddisfatto, anche se abbiamo sbagliato alcune situazioni individuali in occasione di entrambi i gol subiti”.

(Marco Ipsale)