Di Napoli: “Sosta fondamentale. La vittoria è tutta merito nostro”

Di Napoli: “Sosta fondamentale. La vittoria è tutta merito nostro”

Marco Ipsale

Di Napoli: “Sosta fondamentale. La vittoria è tutta merito nostro”

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domenica 10 Gennaio 2016 - 01:06

Il mister ricorda i numerosi infortuni che hanno caratterizzato la prima parte di stagione e loda il lavoro del preparatore atletico che ha ripreso una squadra scarica fisicamente e mentalmente. La felicità di Gustavo, autore di una doppietta, ed il bilancio del girone di andata da parte del direttore sportivo Argurio

E’ un clima diverso quello che si respira in sala stampa al termine della vittoria contro il Martina. Il Messina veniva da tre pareggi interni consecutivi e da un periodo negativo tanto che la vittoria mancava dallo scorso 7 novembre, 2-0 a Melfi. “Sei partite senza vittoria pesavano – afferma mister Di Napoli -. Ai ragazzi ho chiesto di dare una risposta perché non potevamo cancellare quanto di buono fatto nelle prime 10 giornate. La sosta ci ha dato una grossa mano perché c’era bisogno di recuperare qualche giocatore fisicamente e mentalmente. Qualsiasi squadra avrebbe fatto fatica a dover giocare per due mesi e mezzo senza gli attaccanti su cui punta, poi si è infortunato anche Cocuzza mentre Padulano ha faticato a recuperare. Baccolo si è sempre allenato a singhiozzo, abbiamo perso anche Palumbo, che ci aveva dato grande solidità nel suo ruolo. Era normale soffrire, i ragazzi avevano dato tutto ed erano arrivati ad una condizione mentale negativa”.

Una serata perfetta, con un solo dubbio: più i meriti del Messina o i demeriti del Martina? “Ci prendiamo tutti i meriti – risponde Di Napoli -. Li abbiamo attaccati senza farli respirare, siamo venuti bene fuori da dietro con il palleggio senza quasi mai buttare palla con lanci lunghi, ora c’è più lucidità. Un plauso particolare lo faccio a Barilaro e Russo, che da un po’ si stanno allenando molto bene e si sono guadagnati la maglia da titolare”.

In settimana Di Napoli andrà a processo per l’inchiesta sul calcioscommesse. “Un po’ di preoccupazione c’è, è normale, ma sono sereno perché so che i miei avvocati dimostreranno la mia estraneità ai fatti. Sono convinto si tratti di un equivoco e di un’interpretazione sbagliata. I miei legali stanno lavorando per dimostrarlo e far valere le nostre ragioni. Inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta”.

Dopo il mister, in sala stampa arriva Gustavo, “mattatore” del primo tempo, con le sue due reti, una più bella dell’altra, che hanno messo la gara sui binari giusti. “Secondo me è più bella la seconda – dice il brasiliano – perché il tiro è stato angolato e preciso. Ballare sotto la curva è un’emozione unica, non vedo l’ora di farlo di nuovo. Sono contentissimo perché ho fatto un po’ di sacrifici, a Natale non sono tornato in Brasile dalla mia famiglia per restare qui a lavorare. Sapevo che ero indietro fisicamente e ora sto raccogliendo gioie insieme alla squadra. Purtroppo nella prima parte di stagione non sono stato al 100 % ma la sosta era importantissima per arrivare al top”.

Il Messina conclude il girone d’andata a 25 punti ed il bilancio spetta al direttore sportivo Christian Argurio: “Era importante chiudere con una vittoria dopo una serie negativa, i ragazzi hanno dimostrato di essere un gruppo. A settembre in pochi ci avrebbero creduto, avremmo messo la firma visto che abbiamo fatto il mercato in dieci giorni e non c’è stata praticamente la preparazione atletica. I meriti sono di tutti, a partire dalla società e dal mister Di Napoli. Oggi avevamo sei giocatori importanti fuori e tre under titolari in difesa: Addario, Barilaro e Russo; la vittoria mi fa piacere soprattutto per loro, che finora hanno avuto meno spazio. In ogni caso non dobbiamo accontentarci. Dopo la bruttissima partita di Caserta ci siamo confrontati e siamo ripartiti, lo stesso dobbiamo fare adesso in vista della prossima gara col Benevento”. Un breve commento, infine, sul processo che attende Di Napoli: “Non abbiamo mai pensato ad un altro allenatore, mai fatto neanche un’ipotesi né parlato con nessuno”.

(Marco Ipsale)

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