Lo Re: “Non ci sono attenuanti. Ma giocare in questo stadio è difficile”

“Avevamo preparato bene la partita e in settimana avevamo parlato in maniera importante, io con la squadra, col Team, con lo staff tecnico. Ma non ci sono attenuanti". Così il presidente del Città di Messina, Maurizio Lo Re, dopo la sconfitta interna col Portici. In realtà un'attenuante c'è: "Giochiamo su una superficie che non conosciamo perché, non avendo una casa purtroppo, noi tre giorni ci alleniamo sul sintetico di Mili che è rovinato, poi ci trasferiamo al Marullo che è un sintetico di nuova generazione, dopodiché facciamo una rifinitura qua per giocare la domenica al San Filippo in condizioni totalmente differenti. In settimana non ci aspettavamo neanche di giocare a porte chiuse perché non si è riuscita a riunire la commissione di vigilanza. Tutte queste situazioni sicuramente fanno sì che noi non riusciamo ad avere una serenità, una serenità di società, di squadra, di staff. Noi siamo una piccola realtà dove 5 imprenditori fanno un sacco di sacrifici e sicuramente vorremmo essere anche al centro dell'attenzione calcistica messinese, purtroppo questo non succede. Durante la settimana dobbiamo lavorare a 360° e poi la squadra ne risente di questo ma chiaramente sulla sconfitta di oggi potrebbe non centrarci nulla ciò che io sto dicendo adesso”.

Un Città di Messina che è stato incapace a gestire il risultato, soprattutto dopo averla sbloccata forse serviva un'altra gestione, invece ha aspettato troppo il Portici fino a quando poi si è materializzata la sconfitta, cioè soltanto dopo c'è stata la reazione che ci si attendeva.

“Sì, diciamo, passati in vantaggio probabilmente non siamo riusciti a chiudere la partita perché una volta che passi in vantaggio sei messo nelle condizioni sicuramente mentali di andare. Non stiamo bene con la testa, non siamo sereni, non siamo tranquilli e lo staff tecnico deve lavorare sulla testa dei ragazzi perché non credo che meritiamo questo, non siamo una squadra da ultimo posto, siamo una squadra giovane, è vero, è una matricola, probabilmente conosciamo poco la categoria però sicuramente possiamo dire anche la nostra”.

Il tecnico rischia la panchina?

“No, non rischia la panchina nessuno. Diciamo che siamo tutti in discussione perché quando non arrivano i risultati, dal presidente al magazziniere ci dobbiamo guardare in faccia, capire il perché e riuscire a trovare le soluzioni. Se le soluzioni non le troviamo allora poi eventualmente possiamo fare altri discorsi. Noi abbiamo oggi questo gruppo, abbiamo 30 ragazzi, andiamo avanti. Domenica abbiamo Roccella, sicuramente abbiamo anche un'altra possibilità di poter dare un segnale forte a questo campionato”.

In settimana arriverà la pronuncia del ricorso sulla Palmese, speranze?

“Sì, diciamo che siamo fiduciosi, a questo punto della situazione a noi i due punti con la Palmese ci farebbero tanto comodo però sicuramente non è che cambierebbe la nostra posizione mentale perché dobbiamo dare una svolta a questo campionato, siamo nelle condizioni di poterlo fare e io sono estremamente fiducioso”.