Tensione alle stelle. Lavoratrice Atm minaccia di buttarsi da una finestra di palazzo Zanca

Dovrebbe, potrebbe, arriverà. Si parla, ovviamente dei contributi, regionali e statali, che il palazzo Zanca attende con trepidazione per mettere una pezza ad una situazione che ha oltrepassato il limite. Loro, però, i lavoratori dell’Atm, e come loro quelli di Messinambiente, delle cooperative sociali e in ultimo quelli del Comune, di sentir parlare al condizionale o al futuro, non ne possono proprio più. Lo hanno fatto ben capire durante la protesta di questa mattina, stanno facendo lo stesso nel pomeriggio. Una donna, infatti, si è arrampicata da una delle finestra adiacenti la sala del consiglio comunale, e da lì minaccia di gettarsi sotto.Intorno alle 14.30, i vigili del fuoco hanno posizionato in corrispondenza del cornicione un grande materassino per evitare ogni possibile rischio. Ancora nel tardo pomeriggio gli animi non si sono placati e la donna minaccia di gettarsi, mentre le forze dell’ordine tentano di dissuaderla.

Stamattina, coma detto, la tensione è stata alta. A far esplodere la miccia, l’ordine di non far entrare i lavoratori. Ed allora alcuni si sono anche arrampicati sui cancelli e son dovuti intervenire i vigili del fuoco per bloccarli. “Dottor Croce ci siamo anche noi”, “Politici messinesi vergogna”, “Vogliamo la nostra dignità”, “A casa chi ha prodotto lo sfascio”, “Dateci i nostri stipendi”, “Ci avete ridotto senza buste e senza soldi”. Sono solo alcuni degli striscioni che sono stati appesi davanti a palazzo Zanca. Uno rivolto anche ai dipendenti comunali: “A voi non era mai successo, a noi succede da 5 anni di prendere lo stipendio in ritardo”.

L’ultima assemblea, lo ricordiamo, è datata venerdì scorso, appena tre giorni fa. Oggi i lavoratori dell’Atm tornano in protesta a palazzo Zanca per rivendicare il loro diritto allo stipendio. Da tre mesi non ricevono il salario ed all’orizzonte non si intravedono soluzioni. Insieme a loro, nella protesta, si è unito un gruppo di studenti che subiscono quotidiani disagi per raggiungere le scuole di appartenenza, considerata la perdurata assenza dei mezzi di trasporto pubblico. In particolare quelli delle periferie sud e nord poiché sono stati tagliati il 9 per Larderia e l’81 per Ponte Gallo. Proprio oggi, anche il 35 per Cumia non ha effettuato servizio, lasciando i residenti inutilmente alla fermata. Lo fa sapere il consigliere comunale Giuseppe Chiarella, che ne chiede l’immediato ripristino. In questa settimana, il commissario del Comune, Luigi Croce, dovrebbe incontrare il dirigente del dipartimento regionale alle infrastrutture, Vincenzo Falgares, per valutare l’arrivo di finanziamenti destinati a tal fine.

Le premesse, però, non sono buone: la scorsa settimana Falgares ha rispedito indietro la delegazione di lavoratori che si era recata a Palermo, con la risposta che la Regione non erogherà nuove somme, dopo il pignoramento delle precedenti. La speranza sembra intravedersi nel rinnovato rapporto tra Comune e Regione, una volta che a palazzo Zanca è terminata la gestione politica per lasciar spazio ad una gestione commissariale. Il solo fatto che Croce e Falgares si siederanno attorno ad un tavolo per valutare possibili soluzioni, è segnale positivo.

Una delegazione di lavoratori, intanto, è stata ricevuta dal ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, e dal capo di gabinetto, Loredana Sciglio. E’ stato confermato, da informazioni avute stamani dal Ministero degli interni, che a breve, e comunque entro la prossima decade, sarà “possibile trasferire all’Atm l’importo di un dodicesimo delle somme stanziate nell’esercizio precedente, pari a circa un milione e 333 mila euro”.

(FOTOGALLERY DINO STURIALE)