Consiglio Comunale 2013-2016: da sinistra a destra e da destra a sinistra. Con nonchalance

Se ci fosse un torneo del salto della quaglia, il Consiglio Comunale di Messina sbaraglierebbe la concorrenza. In questi tre anni e mezzo numerosi consiglieri sono passati con grande nonchalance da sinistra a destra e da destra a sinistra.

Insediatosi nel giugno 2013 con una maggioranza assoluta di centro-sinistra (coalizione Pd-Udc-Dr- Megafono), il Consiglio comunale si regge oggi su una maggioranza relativa di centro-destra, per effetto della migrazione dei numerosi consiglieri comunali che, nel dicembre 2015, si sono svestiti della casacca del Partito Democratico per indossare quella di Forza Italia, provocando un ribaltone sino a quel momento inimmaginabile.

Come si ricorderà, l’esodo di massa consumatosi nel Consiglio comunale messinese non è scaturito da un’improvvisa folgorazione collettiva, ma è coinciso temporalmente con il passaggio dell’ex deputato del partito democratico Francantonio Genovese nella formazione politica di Berlusconi. Nonostante i guai giudiziari e la lontananza forzata dalla scena politica per oltre un anno, Genovese – che ha trascorso 19 mesi agli arresti (7 dei quali in carcere) – una volta tornato in libertà, ha chiuso l’accordo politico con il coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Micciché passando nel partito azzurro e trascinandosi dietro una decina di consiglieri comunali, molti dei quali considerati suoi fedelissimi.

Nella fase più calda dell’esodo di massa, i consiglieri eletti nel Pd e nelle liste collegate che si sono buttati sotto le bandiere di Forza Italia sono stati nove: Benedetto Vaccarino, Paolo David; Donatella Sindoni, Emilia Barrile, Carlo Cantali, Peppuccio Santalco, Daniele Zuccarello, Francesco Pagano e Simona Contestabile. Dopo poche settimane è tornato sui suoi passi Zuccarello, che oggi siede nel Gruppo Misto; mentre Paolo David, ai domiciliari nell’ambito nell’inchiesta denominata “Matassa”, si è dimesso prima di Natale.

Nel frattempo, però, Genovese è andato ad attingere anche da altri partiti e sono entrate a far parte della sua “corte” altre due consigliere, Carmelina David, eletta nell’Udc e transitata per un breve periodo nel Gruppo Misto, e Nora Scuderi, eletta nella lista Megafono del presidente della Regione Siciliana Crocetta.

Oggi, i consiglieri comunali azzurri sono complessivamente 14, distribuiti tra il gruppo di Forza Italia – dove c’erano già Pippo Trischitta, Giovanna Crifò e Pierluigi Parisi – ed altri gruppi consiliari. Gli ex Pd infatti non hanno aderito in massa al gruppo “azzurro”, ma hanno mantenuto in vita i gruppi consiliari nati nel 2013, trasformandoli in gruppi satellite di Forza Italia, nonostante portassero il nome delle liste collegate al Pd durante le amministrative del 2013. Il caso più paradossale è quello del gruppo “Felice per Messina”, dove siedono Santalco, Cantali e Scuderi: Felice è infatti il nome di battesimo del candidato sindaco del centro-sinistra Felice Calabrò. L’unica novità è stata, infatti, la costituzione del gruppo Grande Sud, già presente all’Assemblea Regionale Siciliana.

Non è andata, anzi non è tornata, in Forza Italia ma ha comunque cambiato schieramento, passando dal centro-sinistra al centro destra anche l’ex capogruppo degli ex Dr (oggi Sicilia Futura) Elvira Amata, attualmente componente solitaria del gruppo Fratelli d’Italia.

Al caso clamoroso dei consiglieri eletti nel Pd e transitati in Forza Italia si associa quello meno rumoroso ma altrettanto emblematico dei consiglieri Nuovo Centro-destra, Daniela Faranda e Nicola Crisafi, ormai anche a Messina ufficialmente dentro la coalizione di centro-sinistra, nonostante lo stesso nome del partito evochi ben altri posizionamenti.

A tal proposito, dobbiamo ricordare che in occasione delle amministrative 2013 Ncd non esisteva ancora, in quanto nato in seguito alla scissione avvenuta dentro il Pdl tra Silvio Berlusconi ed il suo ex delfino Angelino Alfano. Quest’ultimo dal febbraio 2013 siede nel governo di centro-sinistra – inizialmente guidato da Letta poi da Renzi e ora da Gentiloni – ma quella che sembrava un’alleanza di scopo, nata per permettere al Pd di avere i numeri per governare e al Nuovo centro-destra qualche poltrona prestigiosa si è rivelato nel tempo un sodalizio destinato probabilmente a durare anche oltre la fine di questa legislatura.

In questi tre anni, inoltre, abbiamo assistito al matrimonio tra Ncd e Udc, da cui era nata Area Popolare. La lite in casa centrista tra il segretario nazionale Lorenzo Cesa e l’ormai ex presidente mazionale Gianpiero D’Alia (che ha fondato i Centristi per la Sicilia) ha fatto abortire in breve tempo la neonata formazione politica, ma non l’asse Alfano-Casini, e quindi Alfano–D’Alia, che ha già messo “radici” a Palermo e ora sta prendendo corpo anche a Messina. I tre esponenti di riferimento per Ncd erano e restano il deputato nazionale Vincenzo Garofalo, il senatore Bruno Mancuso e il deputato regionale Nino Germanà.

Tirando le somme, chi nel 2013 era nel centro-sinistra oggi è nel centro-destra: vedi Genovese e il suo esercito di consiglieri comunali e fedelissimi. Chi era nel centro-destra, oggi è nel centro- sinistra: Garofalo, Mancuso, Germanà e i consiglieri Faranda e Crisafi. Senza dimenticare che il leader di Sicilia Futura Beppe Picciolo alle regionali del 2012 aveva appoggiato la candidatura di Gianfranco Micciché, ai tempi in rotta di collisione con Berlusconi, salvo poi salire nel carro del vincitore di Crocetta e sancire, per le amministrative del 2013, l’alleanza di centro-sinistra con Pd, Udc e Megafono. Chi non si è mai fatto problemi di stare a destra o a sinistra a seconda delle convenienze è l’ex ministro Gianpiero D’Alia, che tuttavia in questi tre anni è stato il più coerente dei leader, mantenendosi sempre a sinistra.

Danila La Torre