Al Palacultura l’incontro tra il Ministro, le “eccellenze” e il futuro della sanità messinese

Di fronte agli stati generali di NCD Messina e a una folta rappresentanza istituzionale, si è tenuto ieri al Palacultura l’incontro “L’innovazione nel mondo della sanità – Per la definizione di nuovi standard al servizio dei cittadini” , organizzato dai parlamentari messinesi di Area popolare. Ospite d’onore il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che già in mattinata aveva presenziato all’inaugurazione dell’anno accademico all’Unime.

Ad aprire gli interventi è stato il presidente dell’Ordine dei medici di Messina, Giacomo Caudo, che, a proposito della riforma della sanità in corso di redazione da parte del governo, esprime alcune riserve: “Bisognerebbe anzitutto colmare le diseguaglianze regionali” – ha esordito Caudo – “che determinano una sanità di serie A e una di livello inferiore. Nel merito delle prime indicazioni emerse dalla riforma, bisognerebbe poi evitare di scaricare sul medico compiti amministrativi (il riferimento è al 730 precompilato, ndr)”. Il medico continua consigliando di regolamentare, tramite accreditamento ministeriale, le numerosissime società scientifiche italiane, e di iniziare a pensare alle conseguenze della Long term care, ossia l’aumento delle prestazioni sanitarie a causa di una popolazione sempre più anziana. Infine, Caudo ha sottolineato un paradosso del moderno Sistema Sanitario Nazionale: se infatti le fasce più ricche come le più povere della società vedono garantito il loro accesso alle cure, così non è per il ceto medio che, a causa di limitazioni economiche, tende a curarsi sempre meno.

Un tema chiave è quello dell’appropriatezza prescrittiva, nuovo criterio previsto nella riforma per limitare gli abusi di prestazioni o cure sanitarie. Caudo aveva spiegato che quest’ultimo era stata percepita dai medici come una limitazione della libertà del medico, con tutte le ripercussioni sul rapporto con il paziente; ma il Ministro Lorenzin, a tal proposito, è stato chiaro: “Tutte le riforme che ci auguriamo sono impossibili da realizzare senza un’adeguata razionalizzazione economica” – ha spiegato l’esponente di NCD – “l’obiettivo del criterio di appropriatezza è quello di assicurare che non si possa abusare del welfare sanitario. Tuttavia, la discrezione del medico resta indiscutibile, e se un medico stabilisce che un paziente richiede un accesso frequente al sistema sanitario nazionale nessuno potrà limitare la sua decisione. Insomma, quello dell’appropriatezza è uno strumento a disposizione dei medici, non un tentativo di irretirli”.

L’incontro è stata però soprattutto un’occasione per sfoggiare le eccellenze messinesi. E così è stata data all’IRCCS Piemonte la possibilità di mostrare i risultati della ricerca nel campo delle neuroscienze, testimoniando anche la bontà dell’accorpamento fortemente voluto dallo stesso Ministro; si è parlato di PanLab, il progetto dell’Unime per il controllo e la certificazione della filiera alimentare; e del centro riabilitativo “Nemo Sud” , che adesso conta oltre 160 dipendenti e 4 sedi nazionali, ed è inserito nel circuito delle principali sperimentazioni d’avanguardia nel campo delle malattie neurodegenerative.

“Non si può prescindere da un approccio pragmatico alla riforma della sanità” – ha spiegato il Ministro nel suo discorso, al termine degli interventi – “purtroppo la produzione scientifica si ferma poco sotto la linea del Po,nonostante buona parte dei ricercatori venga dal centro-sud. Per invertire il trend è necessario anzitutto ottimizzare le risorse e valorizzare gli istituti di ricerca locali, favorendo specializzazioni locali specifiche”. Sempre nella cornice di un approccio pragmatico, è necessario tenere conto dell’evoluzione demografica della popolazione: “L’Italia è un paese sempre più vecchio, che in pochi anni ha aumentato di quasi il 50% la propria spesa sanitaria; in 10 anni si prevede che, per colmare gli effetti di questo invecchiamento, la spesa pubblica aumenterà di circa 2 punti di PIL. Un aumento insostenibile, che va affrontato adesso. Bisogna poi considerare l’aumento dei costi delle cure mediche, ormai sempre più avanzate. Chi paga tutto questo?”

La domanda è retorica, ma non la risposta: “È chiaro che bisognerà riorganizzare il nostro SSN che, al momento, è uno dei più efficienti al mondo. Solo in Italia i cittadini hanno garantito l’accesso alle cure, anche in forma totalmente gratuita se le loro condizioni economiche lo richiedono. Ma, per mantenere questo sistema di welfare, è necessario anche un criterio di appropriatezza” – insiste il Ministro, tornando su quello che era stato definito un “colpo basso” alla classe medica – “e una rigida razionalizzazione della spesa”. Infine, Lorenzin ha spiegato che si procederà a una certificazione delle società scientifiche, che dovranno iscriversi a un apposito albo nazionale, e che è già stata completata la nuova legge sulle nomine dei dirigenti sanitari.

Giovanni Passalacqua