Piemonte, la grande beffa: da lunedì il Pronto soccorso sarà aperto solo dalle 8 alle 20

Ancora un altro passo. Eppure sembra di vivere un deja-vu. Nel 2014 è iniziata la lenta agonia del Piemonte e già la scorsa estate ci siamo ritrovati a scrivere di un progressivo smantellamento che credevamo si fosse fermato con la legge 24, quella che dispone l’accorpamento Ircs-Piemonte e la nascita del Polo di riabilitazione.

Invece la grande beffa continua e mentre l’assessore Gucciardi prova a gettare acqua sul fuoco e ribadisce che la legge impone la “migliore funzionalità del Piemonte con i servizi annessi”, il direttore generale del Papardo Michele Vullo tira dritto per la sua strada. Dopo aver sospeso, causa ferie, i ricoveri nei reparti di Medicina e chirurgia d’urgenza, con un provvedimento datato 7 luglio va oltre e dispone la chiusura notturna del Pronto soccorso del Piemonte.

Insomma, nulla di quanto ci aspettavamo dopo l’approvazione della legge d’ottobre e dei successivi passaggi, si sta concretizzando.

“Tenuto conto che con nota prot. 40849 del 7 luglio inviata agli organi istituzionali e politici-si legge nel provvedimento- questa direzione aziendale ha condiviso la proposta del direttore della struttura complessa del MCAU Clemente Giuffrida di attivare il pronto soccorso del Piemonte nella fascia diurna h12 per le motivazioni e le criticità evidenziate, al fine di garantire l’attività al Pronto soccorso del Piemonte e del Papardo in sicurezza a tutela della salute pubblica e degli operatori si dispone a decorrere dall’11 luglio che l’attività del presidio del Pronto soccorso Piemonte venga svolta H12 diurna, con accesso all’utenza dalle 8 alle 20.00”.

Il provvedimento, trasmesso anche agli organi di stampa, è firmato dai tre direttori (sanitario, amministrativo e generale) Reitano, Moncada e Vullo.

Da lunedì quindi il Pronto soccorso del Piemonte sarà chiuso di notte, a causa della carenza di personale ma soprattutto di una politica che dopo 2 anni non ha saputo o voluto dare le risposte.

A pagare una burocrazia sorda e testarda, una Regione lenta e una politica litigiosa siamo noi cittadini e utenti.

Eppure appena 24 ore fa l’assessore Gucciardi aveva rassicurato tutti sul “migliore funzionamento del Piemonte”, avvisando i sindacati di essere pronto a querelarli se avessero continuato a denunciare quel che non andava.

Non sappiamo adesso cosa farà.

Intanto questa mattina nella sala consiliare di Palazzo dei Leoni si terrà la conferenza stampa del Comitato salvare l’ospedale Piemonte. Purtroppo anche quel che si dirà in conferenza stampa saprà tanto di deja-vu, perché tutte queste denunce sono state già fatte anche nell’estate del 2015.

Rosaria Brancato