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Salvini apre il 2023 parlando del Ponte: “Toglierebbe 140mila tonnellate di Co2”

Anno nuovo, dichiarazioni “vecchie”. Il vicepremier e ministero delle Infrastrutture, Matteo Salvini, non ha perso tempo e anche nel 2023 è tornano a parlare di Ponte sullo Stretto. L’opera continua a essere centrale per il governo, almeno secondo quanto dice ormai settimanalmente il leader della Lega, e anche il 4 gennaio scorso si è parlato della posa della prima pietra, che per Salvini sarà entro due anni.

L’impatto ambientale

Ma il vicepremier si è focalizzato soprattutto sull’impatto ambientale di un’opera che ritiene “fondamentale per unire Palermo a Berlino”. Salvini dichiara: “Serve velocizzare il trasporto ferroviaria sia in Sicilia sia sulla Salerno-Reggio Calabria. Ma il Ponte serve, costa più non farlo che farlo, anche in termini di sostenibilità ambientale. Ci sta a cuore l’efficienza, ma anche l’ambiente. Studi ingegneristici dicono che il Ponte toglierebbe 140mila tonnellate di anidride carbonica, senza contare il beneficio per le acque in termini di disinquinamento”.

“Si risparmia in costi, tempi e inquinamento”

“Si risparmierebbe in termini di costi, tempi e inquinamento in maniera epocale – prosegue Salvini -. Ho già visitato gli uffici che torneranno a ospitare il personale della società Stretto di Messina, progetto costato centinaia di migliaia di euro senza che si posasse una pietra. Ritengo utile dare seguito a questa spesa di denaro pubblico partendo entro due anni con la posa della prima pietra”.